La questione decadenza del leader del centrodestra infiamma il dibattito politico. Il vicepremier si dice "molto preoccupato dai giudizi preventivi". I democratici rifiutano "minacce e ultimatum"
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"Noi chiediamo molto chiaramente che il Pd rifletta, astraendosi dalla storica inimicizia di questi vent'anni, sull'opportunità di votare no alla decadenza di Berlusconi". L'invito arriva dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che si dice "molto preoccupato" dal "giudizio preventivo del Pd". La vicenda, invece, dovrebbe essere trattata "come se riguardasse uno qualsiasi dei senatori" e non con un voto "contra personam".
"Chiediamo che la vicenda della decadenza in giunta al Senato venga trattata come se riguardasse uno qualsiasi dei senatori. Il Pd approfondisca la questione giuridica nel merito e non pronunzi una sentenza politica sull'avversario storico", chiarisce il vicepremier. Detto questo, "da un punto di vista politico noi riteniamo che con questa condanna il presidente Berlusconi c'entri come lo sbarco sulla Luna".
"Decadenza, Colle non c'entra" - Alfano ha anche cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dicendo che il Quirinale "sulla questione della decadenza non c'entra nulla", dopo la diatriba dei giorni scorsi da parte dei "falchi" del Pdl contro il messaggio del Presidente della Repubblica.
"Quanto dura il governo? Lo scopriremo solo vivendo" - "Come dice quella canzone, lo scopriremo solo vivendo". Con questa battuta Alfano risponde a chi chiede un pronostico sulla durata del governo. "Il mio partito, il Pdl, e il suo leader Silvio Berlusconi da due anni sostengono governi che non sono da noi presieduti, prima quello di Monti, ora quello di Letta. E' un atto di generosità e di grande amore per l'Italia che sarebbe un peccato disperdere", aggiunge.
La replica del Pd: "Nessun baratto" - Non si è fatta attendere la replica del Pd. A commentare le parole di Alfano è stato il ministro per i Rapporti col Parlamento, Dario Franceschini: "Alle minacce e agli ultimatum basta rispondere con un principio molto semplice: non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo. Mai".
Il nodo incandidabilità - Il Pd ha detto finora che voterà a favore della decadenza del leader del centrodestra da parlamentare per effetto della sentenza di condanna per frode fiscale confermata all'inizio di agosto dalla Cassazione. Il Pdl ritiene che la legge Severino sulla incandidabilità non si applica al suo leader. La Giunta delle immunità del Senato affronterà la questione a partire dal 9 settembre e un suo parere è atteso verso la fine del mese. Il voto sulla decadenza spetterà poi all'aula.