"Comprendo i rischi, ma è giusto porre fine al governo Letta e tornare alle urne perché l'esecutivo mi è ostile", afferma al settimanale "Tempi"
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"Letta e Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra, distruggevano la loro credibilità e affidabilità". E' quanto afferma Silvio Berlusconi al settimanale "Tempi". "Ho scelto la via del ritorno alle urne - aggiunge il leader Pdl - perché si è nettamente evidenziata la realtà di un governo radicalmente ostile al suo stesso compagno di larghe intese".
"Comprendo rischi ma pongo fine a governo Letta" - "Il Pd (compreso Matteo Renzi) ha tenuto un atteggiamento irresponsabile soffiando sul fuoco senza dare alcuna prospettiva politica", aggiunge Berlusconi nella lunga lettera a "Tempi", in cui aggiunge: "Pur comprendendo tutti i rischi che mi assumo, ho scelto di porre un termine al governo Letta".
"Letta ha usato l'Iva come ricatto" - Il leader Pdl spiega poi di non averlo più voluto sostenere il governo "quando Letta ha usato l'aumento dell'Iva come arma di ricatto nei confronti del mio schieramento. Lì ho capito che non c'era più margine di trattativa".
"Da magistratura altre manovre persecutrici" - Berlusconi affronta quindi il tema giustizia. "I settori politicizzati della magistratura - sostiene - sono pervenuti a un'incredibile, ingiusta perché infondata, condanna di ultima istanza nei miei confronti. Ed altre manovre persecutrici procedono in ogni parte d'Italia".