Alta tensione nel partito tra i due candidati alla leadership. Ed è già guerra a livello provinciale, con botta e risposta sulle preferenze a favore di Cuperlo o per il sindaco di Firenze. Intanto non si placano le polemiche per i tesseramenti "facili"
© Ansa
E' guerra dei numeri nel Pd sull'esito del primo round congressuale. Il Comitato di Gianni Cuperlo fa sapere che, in base ai primi dati in proprio possesso sui 250mila votanti, oltre il 50% avrebbe espresso la propria preferenza per candidati alle segreterie provinciali che al nazionale voteranno per l'ex Ds. Dati "falsi", è la replica dei renziani che rivendicano 47 segretari provinciali pro Renzi contro i 38 a favore di Cuperlo.
Dal fronte renziano si sottolinea, inoltre, come i congressi locali facciano storia a parte e che ci sia anche un dato di mescolanza territoriale. "Da regolamento - attacca Stefano Bonaccini, coordinatore della campagna per le primarie del sindaco - è fatto divieto di collegare le candidature locali con quelle nazionali".
I tesseramenti "last minute" - La tensione, dunque, resta alta mentre sotto la lente d'ingrandimento resta il caso dei tesseramenti "last minute". Un problema sul quale martedì si confronterà anche la segreteria convocata da Guglielmo Epifani così come la commissione congresso che si riunirà subito dopo. Alle polemiche già in corso si aggiungono, infatti, nuovi casi. A Trapani per un solo circolo sono andati in scena addirittura due congressi con tanto di elezione di un "doppio" segretario. O ancora a Cosenza dove i renziani hanno presentato ricorso alla commissione nazionale denunciando uno stop ai tesseramenti che "contribuisce a turbare lo svolgimento della competizione".
Cuperlo insiste nella proposta, al momento, però, non accolta di chiudere il tesseramento prima dell'avvio della seconda fase del congresso, quella che vede i candidati segretari nazionali misurarsi con il voto degli iscritti, che inizia la prossima settimana. E, pur convenendo sul fatto che si tratta di episodi circoscritti, si dice "angosciato da tutta la vicenda che ha a che fare con la trasformazione del modo di essere di un partito". Pronta la replica del sindaco: "Il segretario viene eletto con le primarie", ha già avuto modo di dire, non senza attirarsi critiche. D'altra parte, secondo un sondaggio che circola in ambienti renziani, su quella platea non ci sarebbe storia. E Renzi sarebbe saldamente in testa tra gli elettori Dem con percentuali che sfiorerebbero il 70%. Un dato che verrebbe confermato, tra l'altro, da un'indagine sulla fiducia nei suoi confronti da parte dei potenziali elettori alle primarie che lo vedrebbe al 74% con Gianni Cuperlo al 26%; Pippo Civati al 25% e Gianni Pittella al 13%.