Solo otto mesi fa l'apertura delle selezioni "basate sul merito" a cui risposero oltre 20mila persone. Lei si difende: "L'han fatto in molti"
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"Mandate i curricula, cerchiamo persone pulite trasparenti e oneste. Sceglieremo i migliori tra quelli che riceveremo, perché vogliamo svolgere un lavoro eccellente". Marzo 2013, ad annunciare il tanto atteso bando con cui i neodeputati del Movimento Cinque Stelle avrebbero selezionato i propri assistenti parlamentari era l'allora capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi. Parole che, rilette otto mesi dopo, fanno sembrare tutto un grande bluff.
All'invito della Lombardi avevano risposto in 20mila, speranzosi che la selezione sul merito diventasse realtà. A quanto pare le cose, almeno in qualche caso, andarono però diversamente. Lo scrive l'Espresso, riportando la vicenda della senatrice Barbara Lezzi, 40enne leccese che non sembra essersi fatta troppi problemi a gestire la selezione a modo suo, assumendo come portaborse la figlia del suo fidanzato.
E se la notizia basterebbe già a sollevare un polverone, la spiegazione data dalla senatrice rischia di alimentare ancor di più le polemiche. "Nessuno di noi ha assunto familiari, parenti, affini o conviventi - ha detto la Lezzi durante un'assemblea pubblica -. Io ho assunto una ragazza che ho conosciuto al Meetup insieme al padre, con il quale oggi ho una relazione. Non ho assunto il padre, ma la figlia, una giovane laureata in Economia. L'ho presa anche per estrema fiducia, cosa che tra noi è stato un elemento fondante per scegliere il collaboratore personale. Molti di noi hanno scelto degli amici o degli attivisti, quindi con legami pregressi".
Chissà se la Lezzi si ricorda del codice etico sottoscritto dai grillini prima delle elezioni? "Mi impegno a utilizzare sempre un criterio meritocratico nella selezione di qualsiasi posizione o incarico di competenza mia o del futuro gruppo parlamentare - si legge nel documento - utilizzando dove possibile un bando pubblico che preveda la massima trasparenza sui nomi e sui curriculum dei candidati e dei criteri di scelta adottati. Mi impegno inoltre a non selezionare o far selezionare per tali posizioni i miei parenti e affini fino al quarto grado".