"Dobbiamo vincere e vinceremo", afferma il leader del M5S a Genova davanti a 40mila persone. "I politici - aggiunge - sono solo morti che girano"
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"Dobbiamo vincere e vinceremo". Beppe Grillo fa questa promessa ai suoi sostenitori, parlando in piazza della Vittoria a Genova, nel terzo V-Day. "E' pronto l'impeachment per Giorgio Napolitano", annuncia il leader del M5S. "Abbiamo tolto la sacralità del Parlamento, dando quello spazio ai cittadini - aggiunge -. Non c'è più nulla da sfasciare, ci sono solo cadaveri che girano".
L'affondo contro i politici che sono "vigliacchi ai quali daremo l'estrema unzione", ancora un attacco a Napolitano, l'arruolamento di papa Francesco perché "siamo nati il 4 ottobre, il giorno di san Francesco, anche lui è un grillino", l' annuncio, infine, che "in Europa vinceremo e saremo il primo movimento", per poi annunciare un referendum sull'euro. Beppe Grillo celebra il terzo V-Day del Movimento 5 Stelle nella sua Genova e ne ha per tutti, ma il pronunciamento della Corte dei Conti sui rimborsi ai partiti sembra dargli più forza per scagliare anatemi contro la politica e per rilanciare i temi a lui cari: l'acqua pubblica, l'energia pulita, il lavoro, il reddito di cittadinanza, l'uscita dall'euro.
"Politici rendano soldi finanziamenti" - "I politici devono rendere 2,7 miliardi di finanziamenti pubblici presi - tuona dal palco di Piazza della Vittoria -. Curioso che la Corte ci abbia messo venti anni a scoprire che sono incostituzionali come dicevamo noi. E' una truffa fatta cambiando le parole, da finanziamento pubblico a rimborso. Ora devono rendere quei miliardi alle famiglie e alle imprese".
Attacco a Letta - Grillo attacca anche il premier "Capitan Findus-Letta" che sta portando la nave contro gli scogli e "intanto ha fatto un tweet dicendo che ha risolto il problema dei rimborsi - dice Grillo -. Voglio vedere ora se Equitalia gli va a chiedere quei soldi", dice Grillo, che poi alza la mira fino al presidente Napolitano: "E' pronto l'impeachment per Napolitano. Rimarrai da solo, la tradirai da solo l'Italia, dobbiamo rifare il Paese". Giù dal palco spiega alle televisioni che "ci saranno passaggi formali in Parlamento per la messa in stato di accusa di questo signore, sicuramente non lo voteranno, lo bocceranno ma noi lo presenteremo, perché ha una valenza politica per noi: vogliamo mandarlo via".
Il V-Day - durante il quale Grillo solo una volta pronuncia un mezzo "vaffa..." -, è anche il primo passo verso le elezioni europee per le quali il comico annuncia "un programma in sette punti per vincere e diventare il primo movimento in Europa". "Da qui - annuncia citando anche l'ex presidente Sandro Pertini, "che a Genova tuonò contro il governo Tambroni" - deve partire una rivoluzione culturale e politica. Qui a Genova abbiamo inventato tutto. Non è piu' un sogno, siamo oltre. Dobbiamo andare a scoprire un mondo che c'è già, un mondo diverso fatto di solidarietà. Abbiamo 8 milioni di poveri. Dobbiamo fare pulizia, dobbiamo mandare a casa i politici".
Alla piazza rinnova la proposta di un referendum sull'euro perché "i Paesi che sono fuori vanno abbastanza bene e non sono a rischio default", ne chiede uno anche contro le Regioni, poi, alla faccia di tutte le polemiche, ha un pensiero per i suoi eletti, capaci di "rompere la falsa sacralità del Parlamento": "li ringrazio per tutto quello che fanno, ormai mi hanno superato. Io non ho più l'età. Abbiamo mandato in Parlamento donne senza silicone o culi di plastica, donne che sanno cosa vuol dire lavorare".
"Anche il Papa è grillino" - Il leader del Movimento arruola alla fine anche il Papa: "siamo andati oltre la piazza, ma ricordatevi quando è nato il Movimento, è nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, siamo arrivati prima del Papa Francesco. Anche lui è grillino".