CONTRO IL NUOVO GASDOTTO

Camera, i grillini occupano i banchi del governo: seduta sospesa

I deputati M5s hanno inoltre accusato il collega Pd Piero Martino di aver alzato le mani contro il Cinque Stelle Alessandro Di Battista

04 Dic 2013 - 19:23
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Seduta sospesa alla Camera a causa della protesta del Movimento 5 Stelle. Un gruppo di deputati ha occupato i banchi del governo mentre i parlamentari del Partito democratico urlavano: "Fuori! Fuori". La vicepresidente di Montecitorio, Marina Sereni, ha infine invocato l'intervento dei commessi. Il M5s protesta contro la ratifica dell'accordo sul progetto di un nuovo gasdotto proveniente dall'Azerbaijan, che passerebbe per la Puglia.

Dopo un acceso scambio di battute con la presidenza, i grillini Alessandro Di Battista, Carlo Sibilia, Massimo Artini e Filippo Gallinella si sono diretti ai banchi del governo. Alcuni si sono seduti ai posti dei ministri, altri sui banchi. A quel punto, dopo l'intervento del governo, la seduta è stata sospesa per riportare l'ordine.

M5S accusa: "Il deputato Pd Piero Martino ci ha aggredito" - Dopo la bagarre in Aula, i deputati del M5s puntano l'indice contro il collega del Pd Piero Martino: "Ci hanno aggredito fisicamente" ha detto infatti Alessandro Di Battista. Immediata la reazione degli altri parlamentari grillini che hanno postano in rete la foto dell'accaduto: "Il deputato Martino del Pd ha appena aggredito Sibilia e Scagliusi" denuncia Manlio di Stefano. "Martino ci ha nuovamente aggredito mettendo le mani addosso a Sibilia e scagliando per terra il telefonino di Scagliusi" scrive anche Giulia Di Vita. "Il solito violento On. Martino viene nei nostri banchi ad aggredire un collega..." scrive anche Stefano Vignaroli.

Boldrini: "Occupazione M5s atto grave" - "L'occupazione dei banchi del governo da parte dei deputati del M5s durante i lavori d'aula "è un atto molto grave". Così Laura Boldrini durante l'Ufficio di presidenza della Camera. Boldrini ha chiesto ai deputati questori di fare rapidamente una istruttoria sulla vicenda e poi riferire in Ufficio di presidenza per decidere su eventuali nuove sanzioni.

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