Roma: la prima preferenza in piazza Mazzini, la seconda in piazza Cola di Rienzo. Sufficiente dichiarare un recente cambio di residenza
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"Le primarie sono aperte", recita lo slogan del Pd. Forse un po' troppo, potrebbe aggiungere un cronista che, domenica a Roma, ha espresso due volte la sua preferenza per il nuovo segretario del partito. E' stato sufficiente raccontare agli scrutatori di aver cambiato recentemente la propria residenza e di non avere ancora i documenti aggiornati per avere tra le mani una seconda scheda di voto e "gabbare" il sistema.
Il protagonista del doppio voto che farà infuriare i piani alti di via Sant'Andrea delle Fratte, è Maurizio Gallo, giornalista del Tempo che affida la sua storia alle colonne del quotidiano romano.
"Dopo aver votato dove avevamo diritto, proviamo a ripetere l’impresa dove non dovremmo. 'Ho tessera e carta d’identità - affermo - ma ho cambiato da due settimane appena casa e i documenti non sono aggiornati. Posso votare lo stesso?'. All’inizio storcono il naso. Poi cedono: 'E va bene...'".
A onor del vero, Gallo riesce a ingannare la "sicurezza" democratica in una sola occasione, al seggio di via Cola di Rienzo, quartiere romano di Prati. L'altro voto è stato espresso in piazza Mazzini, dove ne aveva diritto.
Falliti gli altri tentativi, ai gazebi allestiti tra via Giulio Cesare e via Ottaviano, in piazza dei Carracci, in piazza del Popolo e in piazza Madonna dei Monti: "Le tende sono presidiate da attivisti che sembrano soldati sulla linea del Piave: non passa lo straniero", racconta Gallo.