politica

Jannuzzi: richiesta di carcerazione

Senatore-giornalista: mi farò arrestare

10 Giu 2004 - 20:00

Il Tribunale di Napoli ha firmato una nuova richiesta di arresto per il senatore-giornalista Lino Jannuzzi per diffamazione a mezzo stampa. I giudici chiedono una detenzione di 2 anni e 5 mesi. Laconica la reazione del politico indipendente delle liste di Forza Italia che ha annunciato il ritorno da Parigi: "Mi farò arrestare". Il Tribunale partenopeo ha respinto la richiesta del giornalista di affidamento in prova ai servizi sociali.

Dopo il pronunciamento del tribunale di Napoli, l'esecuzione dell'ordine di carcerazione spetta ora alla procura della Repubblica di Monza, dove ha sede uno dei tribunali che hanno condannato negli anni scorsi il giornalista per diffamazione a mezzo stampa.

Per un cumulo di pene, inflitte sempre per il reato di diffamazione, Jannuzzi deve scontare due anni e cinque mesi di reclusione. La notizia della sentenza raggiunge il senatore a Parigi, dove si trova per impegni con l'assemblea dell'Unione europea occidentale. Ma Jannuzzi annuncia che dopodomani rientrerà in Italia e si consegnerà alla giustizia diveramente da quanto fatto in passato.

Il presidente del Senato Marcello Pera ha dichiarato in una nota: "Apprendo con stupore la notizia del possibile arresto del senatore Lino Jannuzzi a seguito di una decisione del Tribunale di sorveglianza di Napoli. La vicenda è tanto più sconcertante perché si tratta di condanna per reati di opinione e perché il senatore Jannuzzi gode anche dell'immunità del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea occidentale, di cui è membro". Pera sottoporrà nuovamente l'intera questione alla Giunta per le elezioni del Senato e investirà del caso i presidenti dei due organismi europei".

Grande l'indignazione del mondo politico e giornalistico. Il presidente di An e vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, ha definito la decisione "risibile". "Grave e intollerabile non solo per l'età della persona in questione ma per il tipo di reato che gli viene contestato che è un reato d'opinione".

Il direttore di Libero Vittorio Feltri ha dichiarato: "Sono scandalizzato e indignato con il governo Berlusconi che in tre anni non è riuscito ad assumere un provvedimento che non comporta neanche un euro di spesa: la depenalizzazione dei reati di opinione".

Per il senatore della Margherita Sandro Battisti "Siamo al limite della follia" e, aggiunge, "è grave e sconcertante che in un Paese dove spesso, a distanza di pochi anni o addirittura mesi, si scarcerano assassini, venga arrestato un giornalista e parlamentare per una querela per diffamazione". "Se prima non si depenalizzano i reati di opinione, e in particolare quello di diffamazione a mezzo stampa, rischiamo di assistere presto ad altre vicende simili".

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