politica

E la Margherita scende dal Triciclo

Franco Marini al Giornale

18 Giu 2004 - 09:31

Alle Regionali del 2005 la Margherita correrà da sola. "Riproporre la lista unitaria sarebbe un tragico errore, perchè ci penalizzerebbe in assoluto", è quanto riporta Il Giornale a proposito delle dichiarazioni di Franco Marini, anima popolare del partito di Rutelli. Nella Margherita tira aria di scissione per motivi tecnico-elettorali, ma a condividere questa posizione nel listone ci sarebbe anche Pierluigi Bersani, numero due della Quercia.

Sarebbe stata, dunque, l'ultima prova elettorale a indurre Marini a questa decisione: la Margherita alle Europee ha 6 eletti contro i 12 dei Ds e il clima tra gli appartenenti al Triciclo è teso. I prodiani, infatti, accusano Rutelli e Marini di aver fatto perdere voti con il loro comportamento "personalistco e poco unitario". L'altolà di Marini, allora, suona così: "Niente più lista unitaria perchè riproporla significherebbe fare un partito unico, mentre la Margherita ha un suo ruolo nel Centrosinistra e intende attrarre con il suo simbolo i voti dei fuoriusciti moderati del Polo".

A queste parole si aggiunge l'affondo di Ciriaco De Mita: "La costituente dell'Ulivo è una proposta contro natura. Il Centrosinistra continua ad inseguire l'illusione che omologando i soggetti si vince". La soluzione di De Mita sarebbe quella di "creare una coalizione tra diversi soggetti, che mantengano la propria identità, il cui leader sia colui che riesce a tenerla insieme su un programma condiviso". Da Salvi, Ds, l'ammonimento: "Basta listone, anche la Quercia rifletta". Il contagio è avvenuto: mettere in soffitta il Triciclo prodiano; Arturo Parisi, luogotenete di Prodi, sempre riguardo alle prossime Regionali, ha anticipato a Repubblica: "Nel 2005 il listone non ci sarà più".

Mastella,allora, "invita gli amici della Margherita a unirsi a lui per una federazione di Centro". Ma i Ds non rimangono a guardare; "E' un grave segnale per gli elettori, sarebbe come dire: rompete le righe, abbiamo scherzato", si lascia sfuggire Gavino Angius. L'unico a mantenere il silenzio è Rutelli.

La Quercia, dal canto suo, inizia a preoccuparsi sul futuro del listone, su cui vedeva il primo passo verso quel partito unico dei riformisti, "obiettivo di Fassino e D'Alema", continua Il Giornale.

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