La campagna elettorale del futuro è ora
Sono lontani i tempi di "Vota Antonio, vota Antonio" e della questua dei voti casa per casa promettendo mari e monti. Siamo nel terzo millennio, e ad ogni epoca storica la giusta strategia di comunicazione, in questo caso, elettorale. Già alla vigilia dell'appuntamento del 12 e 13 giugno scorsi gli elettori italiani erano stati invitati a presentarsi alle urne direttamente dalla Presidenza del Consiglio attraverso una campagna istituzionale di sms.
Grande scalpore, allora, per la tanto sbandierata violazione della privacy, ma il suo garante in persona, chiamato in causa, ne aveva assicurato il rispetto: la necessità dell'invio di milioni di messaggini era giustificata da motivi di ordine pubblico, perchè per la prima volta si votava di sabato. Inoltre il testo di 160 caratteri non rappresentava un condizionamento politico, subliminale o esplicito; semplicemente ricordava tempi e modalità di voto.
Acqua passata, si dirà. Ma in vista del ballottaggio delle amministrative di sabato 26 giugno e domenica 27 gli sms elettorali tornano prepotentemente di attualità.
Il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, ha negato al Comune di Albertini il permesso di inviare sms ai milanesi per ricordare l'appuntamento per l'elezione del presidente della provincia. Il motivo? "Non sussistono ragioni di ordine pubblico, nè di sanità pubblica, nè di calamità naturale, che giustifichino l'invio di questi messaggi", ha risposto Ferrante.
Ma in campagna elettorale, si sa, come in amore, tutto è permesso, o quasi. Allora non ci si dà per vinti: se non si possono inviare sms istituzionali per scongiurare il rischio astensionismo, si chiede aiuto alla pubblicità di ultima generazione.
Così, 40mila mail sono arrivate agli altrettanti iscritti, di Milano e provincia, di una società che offre un servizio di ricariche telefoniche se si accetta di ricevere nella propria casella di posta elettronica o sul display del cellulare messaggi pubblicitari, anche a contenuto politico. Si badi bene, a contenuto politico.
"Sabato e domenica prossimi, 26 e 27 giugno, sei chiamato di nuovo a votare per eleggere il presidente della tua provincia. L'esperienza di questi anni conferma che al secondo turno la percentuale dei votanti cala moltissimo: per questo ogni voto è decisivo, a cominciare dal tuo. Da oggi a domenica mobilita amici e conoscenti per invitarli a votare Ombretta Colli presidente della Provincia di Milano.Grazie per quello che farai!" è il testo della mail; committente responsabile On. Rocco Crimi, Forza Italia.
Posta elettronica, dunque, che, stando alle dichiarazioni del direttore della società di pubblicità, "il cliente ha commissionato di usare per raggiungere i nostri iscritti chiamati al ballottaggio, circa 200mila in tutta Italia."
Ma non finisce qui. Fase due: anche il comitato elettorale di Ombretta Colli si è rivolto alla medesima società di pubblicità, che conta oltre 600mila iscritti a livello nazionale. Questa volta, però, spediti 40mila sms: "Cinque anni di buon lavoro: sostegno alle donne e alle piccole imprese, attenzione agli anziani, nuovo Idroscalo. Sabato e domenica vota Ombretta Colli".
Cosa risponde la controparte che sostiene il candidato Filippo Penati? "Dopo l'esperienza degli sms mandati dal governo, valutiamo dannoso ricevere un messaggio anonimo di invito al voto sul cellulare; chiunque può pensare di avere il telefono sottocontrollo e di sentirsi violato", sostiene Luigi Vimercati, responsabile della campagna elettorale proPenati. "Noi chiediamo ai nostri militanti di inviare autonomamente sms a parenti e conoscenti; la cosa così diventa efficace se il mittente è una persona conosciuta e di fiducia".
Sono tre milioni i votanti alle provinciali milanesi: i giochi non sono chiusi.