politica

Tv, Tar respinge ricorso Mediaset

"Accolto quello della Rai su Ballarò"

09 Feb 2006 - 16:20

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta da parte di Mediaset di sospendere la deliebra dell'Authority per le comunicazioni che regolamenta per le tv private l'informazione politica nell'imminenza delle elezioni anche prima dell'avvio del regime regolamentato dalla par condicio perché il ricorso trascura il valore costituzionale del principio pluralistico. Accolto invece quello della Rai su Ballarò: non dovrà ospitare subito politici della Lega.

"Ritenuto che il ricorso [...] non appare assistito da sufficienti elementi di fumus boni juris in quanto, sotto il profilo formale, trascura la portata percettiva del testo unico della radiotelevisione e, sotto il profilo sostanziale, dimentica il valore costituzionale del principio pluralistico inteso come apertura alle varie voci presenti nella società estensibile anche alle emittenti private se non altro in ragione del vigente regime di concessione radiotelevisiva, ordinato alla tutela del generale interesse a un'informazione e a una formazione consapevole della volontà del cittadino utente; ritenuto conseguenzialmente che nel bilanciamento dei valori in gioco anche l'obbligo di riequilibrio previsto dalla delibera, della delibera gravata risulta compatibile nel solo periodo preelettorale con la libertà riconosciuta alle emittenti private dalla costituzione", il Tar rinvia alla discussione di merito "l'esame della questione circa la sussistenza di una valida base legale per la previsione dei poteri sanzionatori della delibera contestata" si legge nell'ordinanza del Tar su Mediaset.

La terza sezione del Tribunale amministrativo di Roma ha invece accolto il ricorso della Rai che chiedeva la sospensione della delibera dell'Authority tlc che aveva obbligato l'azienda a compensare entro domani l'assenza dal video della Lega Nord alla trasmissione di Giovanni Floris Ballarò su RaiTre.

La decisione imponeva alla trasmisisone di RaiTre di compensare l'assenza dal video della Lega Nord nel periodo 11 ottobre-10 dicembre. I giudici hanno predisposto che esistessero i presupposti che "l'intimato inserimento nella programmazione della trsmissione di un rappresentante della Lega Nord prima della convocazione dei comizi elettorali determinerebbe, a causa dell'eseguità di tempo a disposizione un rilevante danno". La discussione di merito è stata fissata per il 20 aprile.

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