Roma, "Nessuno dimentichi la shoah"
"I popoli, le culture, le religioni devono dialogare tra loro per conseguire il bene comune degli uomini. Perché ci sia dialogo sono necessari la vicendevole conoscenza, il reciproco rispetto, l'accettazione dell'altro": queste le parole del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in vista al rinnovato museo ebraico di Roma. Il Capo dello Stato ha poi aggiunto: "Nessuno può dimenticare lo Shoah".
"Conoscere e' il primo passo - ha aggiunto Ciampi - per raggiungere questo obiettivo e il Museo Ebraico di Roma puo' essere un importante punto di riferimento su questo difficile percorso. Si sente dire spesso che gli ebrei romani sono gli unici veri romani. Nessuno di noi dimentica quello che ha significato nella storia di Roma capitale il sindaco Nathan".
Ciampi ha riaffermato che nessun uomo della sua generazione puo' dimenticare i tremendi giorni del rastrellamento nel ghetto di Roma e la shoah. "Certo e' che - ha detto - nel corso dei secoli la comunita' ha dato molto a Roma e all' Italia, in termini di capacita', di ingegno e di tradizioni. Questo ultimo aspetto e' testimoniato dalla 'gustosa' sezione del museo che illustra le ricette della cucina ebraica ancora vive e apprezzate, la peculiarita' del dialetto giudaico-romanesco e gli antichi mestieri. Il rinnovato Museo Ebraico e' solo l'ultimo contributo in ordine di tempo a un rapporto bimillenario tra la comunita' e la capitale d'Italia".
Il capo dello Stato ha ricordato la storia della comunita' romana, la piu' antica della diaspora, documentata tra l'altro dai calchi delle catacombe giudaiche di eta' imperiale, dai codici miniati medievali, dai velluti e dai vestiti rinascimentali e barocchi. "Segni tangibili di come la storia di questa comunita' sia strettamente intrecciata con quella della citta' e come, con questa, abbia condiviso i momenti di gioia e quelli piu' drammatici. Ogni museo - ha concluso - ha lo scopo di custodire e diffondere la memoria del passato e invitare a riflettere. So che questo museo e' visitato da molte scolaresche, non solo di fede ebraica. E' di fondamentale importanza che i giovani vengano a 'toccare con mano' la storia".