politica

Gheddafi:grazie a coraggio italiani

Colonialismo,"Nuova pagina di amicizia"

10 Giu 2009 - 14:24

Tra Italia e Libia si è chiuso il capitolo del passato coloniale grazie al "coraggio" dimostrato da "questa generazione di italiani". Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi al termine del colloquio avuto al Quirinale con il presidente Napolitano. "Si è voltata la pagina del passato e si è aperta una nuova pagina di amicizia", ha detto il Colonnello. L'accordo Italia-Libia fu firmato il 30 agosto dello scorso anno a Bengasi.

21:48 - "La foto di Al Muktar ècome la croce che alcuni di voi portano: il simbolo di una tragedia". Così il leader libico Muammar Gheddafi ha risposto a chi lo interpellavano in merito alla foto dell'eroe libico della resistenza antiitaliana che aveva appuntata questa mattina sul petto al suo arrivo a Roma.

21:30 - Il leader libico Gheddafi sponsorizza l'Italia nella corsa al seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. "L'Italia ha svolto un ruolo importante nella seconda guerra mondiale - ha detto al fianco di Silvio Berlusconi - ha fatto cadere il fascismo, è uscita dall'asse e ha combattuto con gli alleati contro il fascismo e contro il nazismo; quindi questo dovrebbe essere preso in considerazione, e l'Italia doveva essere compensata perché è più meritevole di avere un seggio permanente all'Onu. Dirò questo all'assemblea generale (la Libia a partire dai prossimi mesi presiede l'assemblea)".

21:27 - "La posizione dell'opposizione è in contraddizione totale con le posizioni assunte quando l'opposizione era forza di governo e con le dichiarazioni del signor D'Alema quando era a capo del governo". Lo dice il premier, Silvio Berlusconi, commentando a Villa Madama il 'no' ad un discorso del leader libico nell'aula del Senato, dopo le polemiche che hanno spaccato il Pd. "Sono contraddizioni a cui siamo abituati e che registriamo - aggiunge Berlusconi - ci spiace dover fare i conti nel nostro Paese con siffatta opposizione".

21:17 - Quattro nuovi accordi tra Italia e Libia sono stati firmati oggi a Roma. Lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi con il leader libico Muammar Gheddafi. "Sono i primi - ha spiegato il premier - che derivano dall'Accordo firmato a Bengasi (dagli stessi Berlusconi e Gheddafi, ndr) lo scorso anno che prevedeva una vera e propria partnership tra l'Italia e la Libia con una forte collaborazione in molti settori". Gli accordi dovrebbero riguardare la concessione di un centinaio di borse di studio, un memorandum per il rilascio di visti, un accordo di cooperazione in materia di pesca ed un ultimo, il piu' importante, sulla doppia imposizione fiscale.

21:16 - "Ho informato Berlusconi che sto lavorando ad un accordo tra i somali e il mondo affinché la si smetta di depredare il mare (i somali vivono di pesca) e in cambio i somali pongono fine alla pirateria" ha detto il leader libico Gheddafi. "Bisogna capire le ragioni del fenomeno - ha sottolineato Gheddafi - e non solo valutare gli effetti. E' come il terrorismo ,si devono vedere non solo gli effetti prodotti ma capire le ragioni del fenomeno".

21:15 - "Le porte sono aperte alle aziende italiane in Libia e a tutta la cooperazione" ha detto il colonnello Muammar Gheddafi nella conferenza stampa congiunta con il premier Silvio Berlusconi al termine della prima giornata di visita a Roma.

21.00 - Il colonnello libico Muammar Gheddafi ha elogiato l'Italia ''unico Paese ad aver purificato il suo passato dalle politiche imperialiste". "Oggi l'Italia - ha aggiunto Gheddafi insieme al premier Silvio Berlusconi - è l'unico Stato con un passato da colonizzatore a cui noi non possiamo rimproverare nulla". Il leader libico ha poi sottolineato come ancora oggi nel mondo ci sono "tracce evidenti di colonialismo".

20:59 - Berlusconi è un uomo di ferro. Silvio Berlusconi è "un uomo di ferro, che con determinazione e coraggio" ha preso la "decisione storica di chiedere scusa" al popolo libico per i danni del colonialismo e quindi di "risarcirlo". Lo ha sottolineato il leader libico Muammar Gheddafi a Roma.

20:58 - Riconosco nel leader Gheddafi una ''profonda saggezza'', ha detto il premier Silvio Berlusconi sottolineando di essere legato al colonnello da ''vera e profonda amicizia'' coltivata in questi ultimi quindici anni. Berlusconi ha parlato in una conferenza stampa a villa Madama sottolineando che con il colonnello c'è ''vera e profonda amicizia''.

20:30 - Aula del Senato preclusa al leader libico Muhammar Gheddafi. La decisione che è stata presa dalla conferenza dei capigruppo, infatti, è quella di trasferire l'incontro con il leader libico nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

19:55 - Trenta minuti dedicati al dialogo nel Mediterraneo. E' su questo tema che il leader libico Gheddafi, da oggi a Roma, ha scelto di parlare domani dalla balconata di Michelangelo piazza del Campidoglio. Il Colonnello si è affacciato sulla piazza e salutato i cittadini romani.

19:50 - "Il clown si traveste da statista e, mentre da una parte mortifica la costituzione, la giustizia, l`informazione e l`economia, dall`altra costringe gli italiani a subire l'onta e l`umiliazione della presenza di Gheddafi, accolto come un patriota, sul suolo di un Paese ex-democratico, l`Italia". Lo afferma in un intervento sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. "Capisco - continua Di Pietro - come solo un dittatore potesse onorarlo della sua presenza, così come capisco perchè Obama rimandi la visita a un governo amico dei regimi e delle democrazie stile sovietico, ad un momento istituzionale come il G8". "Dopo Gheddafi, a cui il Presidente del Consiglio ha donato a titolo personale 5 mld di euro pubblici, ora dobbiamo aspettarci l`arrivo di Omar Hasan Ahmad al-Bashir, dittatore del Sudan - conclude l'ex pm -, magari invitato Vip al posto di Topolanek, al prossimo party di Villa Certosa".

19:26 - Tra gli accordi Italia-Libia previsti nel corso della visita del leader di Tripoli, Muammar Gheddafi e il governo italiano è previsto anche uno riguardante la doppia imposizione fiscale. ''Firmeremo un bilaterale sulla doppia imposizione fiscale'', ha spiegato il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, arrivato a Villa Madama per l'attesa conferenza stampa tra il colonnello Gheddafi e il premier Silvio Berlusconi. ''E' un trattato bilaterale standard'', ha sottolineato il ministro spiegando che si tratta di accordi uguali con molti paesi del mondo in base alla bozza Ocse.

18:06 - Una foto e un anziano signore, entrambi simboli di un passato coloniale oscuro: così ha preso forma l'ultima provocazione di Muammar Gheddafi, nel giorno della sua prima visita in Italia. Il colonnello, atterrato a Ciampino alle 12 circa, nella sua lenta discesa dalla scaletta dell'aereo, ha atteso con deferenza un anziano signore che lo seguiva con estrema fatica. Era Mohamed Omar Al Muktar, discendente dell'eroe libico che combattè gli italiani, Omar Al Muktar, ''il leone del deserto''. E, sull'alta uniforme scura, all'altezza del petto, Gheddafi portava una singolare fotografia: quella dell'arresto operato da parte degli squadroni fascisti, l'11 settembre 1931, proprio di Omar Al Muktar. Un eroe senza tempo, ''il leone del deserto'', rispettato da vivo, venerato da morto. Capo indiscusso della resistenza libica anti-italiana, Omar Al Muktar comincia la sua avventura alla veneranda età di 63 anni, nel 1923: la Libia è una colonia italiana già da 11 anni. Prima di essere un combattente, Al Muktar passa un'intera esistenza ad insegnare il Corano nella moschea del villaggio di Al Gsur, in Cirenaica. Quando l'esercito italiano, all'inizio degli anni Venti, inizia a penetrare nel deserto libico, Al Muktar chiama a sé uno sparuto gruppo di uomini e organizza la guerriglia anti-coloniale. Mohamed Idris, capo dei Senussi, il principale gruppo dissidente tra le popolazioni libiche, gli consegna le chiavi della resistenza. ''Di statura media, piuttosto tarchiato, con capelli, barba e baffi bianchi, Omar al Mukhtar era dotato di intelligenza pronta e vivace; era colto in materia religiosa, palesava carattere energico e irruente, disinteressato e intransigente''. Così il generale Rodolfo Graziani, inviato in Libia da Benito Mussolini per sedare la rivolta anti-italiana, descrive il suo nemico. In effetti, nell'arco di un decennio, il ''leone del deserto'', con i suoi 2-3mila uomini, riesce a tenere sotto scacco l'attrezzato esercito fascista. I suoi attacchi sono rapidi, improvvisi, provocatori. Il generale Graziani capisce che per batterlo deve bloccargli ogni tipo di rifornimento. Chiude così la frontiera con l'Egitto e cattura buona parte delle popolazioni del deserto, per frenarne il reclutamento. Al Muktar e' spacciato, ma continua la sua battaglia. Le sue ''Termopili'' sono nella piana di Got-Illfu', in Cirenaica: lì, l'11 settembre 1931, viene ferito e catturato. Giudicato con un processo-farsa a Bengasi, è impiccato a Soluch, il 16 settembre, davanti a circa 20mila libici, costretti ad assistere all' esecuzione del loro leggendario capo. Il mito del ''leone del deserto'' non è mai tramontato. La sua effigie e' riprodotta sulle banconote da 10 dinar libici. A Isnello, in provincia di Palermo, gli hanno dedicato una via. Ma in pochi avrebbero immaginato che un suo discendente mettesse piede sulla terra contro cui ''il padre della patria libica'' combatté fino alla morte.

17:16 - "Sono d'accordo con le decisioni che prenderà il gruppo del Senato. Il gruppo non ha deciso di disertare l'Aula ma chiesto al presidente del Senato di ospitare Gheddafi al Senato in un luogo diverso dall'Aula. Siamo in attesa della risposta della presidenza". E' quanto ha affermato il segretario del Pd Dario Franceschini rispondendo ai cronisti a Montecitorio che gli chiedevano un giudizio sulla vicenda del gruppo Pd che ha smentito il via libero dato ieri dal vicecapogruppo Nicola Latorre.

16:48 - Un pronunciamento del gruppo del Pd al Senato contro il discorso di Gheddafi "non avrebbe senso", il presidente di Italianieuropei Massimo D'Alema dice di non trovare "niente di scandaloso" nel fatto che palazzo Madama ospiti il leader di "un Paese che ha conosciuto il colonialismo italiano", tanto più che si tratta del presidente dell'Unione africana. Conversando con i giornalisti alla Camera, D'Alema risponde così quando gli viene chiesto cosa pensi della riunione del gruppo del Pd al Senato che si è tenuta questa mattina, durante la quale in molti hanno chiesto che i senatori democratici non partecipino all'iniziativa prevista per domani a palazzo Madama. Aggiunge D'Alema: "Qui alla Camera venne a parlare Arafat, con la pistola".

16:44 - "Le affermazioni del dittatore libico sono gravissime e rappresentano un affronto imperdonabile". E' quanto dichiara il senatore di Italia dei valori, Stefano Pedica che si chiede: "Ma chi mai si sarebbe scusato con lui? E' lui, semmai, che deve chiedere scusa agli italiani e a tutti coloro che negli anni ha torturato e massacrato senza pieta'. Italia dei Valori - annuncia Pedica - è pronta ad azioni di disobbedienza".

16:19 - Il leader libico Gheddafi è arrivato a Villa Pamphili dove risiederà in questi giorni di permanenza a Roma. Con una delegazione al seguito di oltre 200 persone il colonnello - a bordo di una limousine bianca con le bandierine della Libia - è giunto dopo aver concluso l'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; alle 18 è previsto il colloquio con il premier Berlusconi. Posizionata nella zona a Largo San Pancrazio dell'immensa area verde, la tenda che ospita il leader libico, di colore verde, è grande circa dieci metri per dieci e all'interno, oltre stampe di colore giallo, sono stati posizionati dei cuscini. A tutte le entrate di Villa Pamphilj si trovano poliziotti che controllano l'accesso all'area, che è comunque tutta libera tranne una "zona di rispetto" di circa 20-30 metri da dove è stata allestita la tenda. Il dispiegamento di forze dell'ordine è di quasi cento uomini tra carabinieri e polizia, due pattuglie a cavallo, il reparto mobile, il battaglione mobile dei carabinieri, il reparto scorte, l'ispettorato, la scorta libica e italiana. Gheddafi dormirà però all'interno della villa, mentre la tenda servirà per i momenti di relax e riposo, come questo di oggi pomeriggio in attesa dell'incontro con Berlusconi.

16:11 - ''Ci felicitiamo con i centri sociali e le organizzazioni studentesche'' si legge in una nota dei Radicali ''per aver convocato una serie di manifestazioni per denunciare la sistematica violazione dei diritti umani fondamentali da parte del dittatore libico''. Oggi pomeriggio, assieme a Marco Pannella saranno presenti a Piazza Farnese dirigenti e militanti del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Radicali Italiani, Nessuno Tocchi Caino, Non c'è Pace senza Giustizia e Era, oltre ai parlamentari Radicali nei gruppi del Pd di Camera e Senato per ricordare alla cittadinanza romana che ci si appresta ''a ospitare nella Capitale il dittatore libico con gli onori da capo di stato''. ''Ad oggi nessuna delle massime cariche della Repubblica italiana, né gli esponenti di partito che si precipitano a rendere omaggio a questo 'partner strategico', hanno fatto il minimo accenno alla necessità di insistere a che il paese a cui l'Italia darà cinque miliardi di euro per i prossimi 20 anni debba rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti come fondamentali. La Libia, infatti - prosegue la nota - non solo mantiene e applica la pena di morte anche per reati non di sangue, ma cancella sistematicamente e con la violenza il dissenso politico interno, esclude qualsiasi ruolo pubblico anche alle donne; è sostanzialmente complice della tratta di migliaia di disperati che scappano per povertà e conflitti da mezza Africa. La Libia, inoltre, non ha ratificato la Convenzione del '51 sui rifugiati né quella sui bambini nei conflitti''. Intanto, prosegue la mobilitazione lanciata dal Partito Radicale Nonviolento ''contro il conferimento a Gheddafi della laurea honoris causa in giurisprudenza da parte dell'Universita' di Sassari; a oggi sono oltre 800 i docenti che hanno sottoscritto l'appello''.

16:06 - Confusione e imbarazzo nel Pd alla vigilia dell'intervento in Senato del leader libico Muhammar Gheddafi. Dopo una riunione a Palazzo Madama il gruppo democratico ha deciso di disertare l'aula quando sarà presente il "colonnello". Ma la proposta di farlo intervenire in veste di presidente di turno dell'Unione africana - lanciata dal capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri - è stata presa ieri dalla conferenza dei capigruppo, con il solo voto contrario del presidente dei senatori di Idv, Felice Belisario. Nicola Latorre, vicecapogruppo del Pd presente alla riunione in sostituzione del presidente Anna Finocchiaro, non si è espresso negativamente alla richiesta.

16:05 - ''Il governo Berlusconi si imbarcò in una guerra per esportare la democrazia, ora arriva al paradosso di consentire l'intervento al Senato del leader libico Gheddafi, tralasciando completamente il tema centrale dei diritti umani''. Lo afferma il senatore del Pd Andrea Marcucci, che esprime apprezzamento per la decisione del gruppo democratico a Palazzo Madama di non partecipare alla seduta di domani per rifiutare l'omaggio a Muammar Gheddafi. ''Avevo comunque già deciso di non essere presente - dice Marcucci - così come nel febbraio scorso votai contro la ratifica del trattato di amicizia e cooperazione con la Libia. Mi rendo conto che le relazioni, soprattutto economiche, con il paese africano siano importanti ma l'accoglienza che Berlusconi ha deciso di riservare al leader libico è francamente indecente''.

15:45 - L'ex Sottosegretario agli Esteri del Pd Gianni Vernetti rivolge un "appello" al Presidente del Senato Renato Schifani "affinché ci ripensi e annulli la prevista seduta" del Senato con l'intervento del leader libico Muammar Gheddafi. "E` un errore consentire al dittatore libico Muammar Gheddafi di parlare nell`aula del Senato. Normalmente la possibilità di rivolgersi ai parlamentari nell`Aula di Palazzo Madama è un onore che viene riservato a poche figure prestigiose nel passato è avvenuto per Giovanni Paolo II e per il Segretario delle Nazioni Unite. Ma mai per un dittatore nel cui Paese non vengono rispettati i diritti umani, non esiste uno stato di diritto né una stampa libera e l`opposizione viene duramente repressa".

15:42 - ''Le modalità dell'accoglienza al colonnello Gheddafi adottate dal Governo sono umilianti per le istituzioni della Repubblica: 'est modus in rebus'''. Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini risponde a una domanda sulla visita in Italia del leader libico Muammer Gheddafi e sulle polemiche che essa ha suscitato. ''C'è modo e modo - spiega Casini - per rafforzare i legami diplomatici con un Paese senza superare i limiti della decenza e del buon gusto e senza dimenticare anni di ripetute violazioni dei diritti umani''.

15:38 - "Mi sembra lo sdoganamento totale di un dittatore. Delegazioni da tutti i Paesi del mondo arrivano e sono sempre arrivate, ma di qui a parlare di lauree honoris causa o di interventi nelle massime sedi di rappresentatività democratica del nostro Paese ce ne corre". Lo ha detto Emma Bonino, intervistata da Radio radicale.

15:37 - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Leader libico della Rivoluzione, il Colonnello Muammar El Gheddafi, intrattenendolo successivamente a colazione. Era presente all'incontro il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini.

15:34 - .'' Si è chiusa una lunga pagina dolorosa con la Libia'', ha detto il premier. ''Sono qui perché l'Italia si è scusata'', ha detto il leader libico dopo un incontro al Quirinale con il presidente Napolitano, il quale aveva rilevato che tra ''Italia e Libia si apre una nuova fase''.

15:21 - "Quelli che hanno una visione unitaria vinceranno". Nelle sue vesti di presidente dell'Unione Africana, il leader libico Muammar Gheddafi rilancia le ambizioni sull'unificazione del Continente, speculari a quelle italiane sull'integrazione europea. "L'ambizione dimostrata dall'Italia nella costruzione dell'Unione Europea è la stessa che dimostra adesso l'Unione Africana. L'Italia si augura che vi sia un unico ministro degli Esteri europeo e non solo un semplice coordinatore della politica estera", ragiona Gheddafi al termine di un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando come "la Libia stia affrontando lo stesso problema in Africa". "Stiamo svolgendo un ruolo di pioniere per l'unificazione dell'Africa - rivendica il Colonnello - anche noi chiediamo che vi sia un unico ministro degli Esteri per l'Unione Africana. Non è utile per l'Africa parlare al mondo esterno con 53 voci e non è utile per l'Europa parlare a 27 voci". Da questo punto di vista, secondo Gheddafi, la visione dell'Italia e della Libia è unica: il mondo si sta dirigendo verso i grandi spazi, non c'è più posto per gli unici Stati singoli, quelli che tengono oggi agli Stati nazionali remano controcorrente, quelli che hanno una visione unitaria vinceranno".

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