"In Italia spesso abbiamo la dittatura della minoranza", ha detto il leader della Lega. Fonti del Carroccio: "La riflessione del vicepremier non era indirizzata al Capo dello Stato"
"Assolutismo? Siamo in democrazia, il popolo vota, il popolo vince. Non faccio filosofia, ma politica. Semmai qui c'è il problema della dittatura delle minoranze, non il contrario". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, respingendo il richiamo sui rischi di "assolutismo della maggioranza" fatto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "In Italia come in Francia - ha aggiunto - chi prende voti governa, nel rispetto delle regole, della democrazia, delle minoranze. Penso sia un richiamo che può essere fatto ad altri, non alla situazione italiana. Qui, anzi, c'è la minoranza che spesso si comporta da maggioranza".
Una minoranza che, per Salvini, vorrebbe fare la maggioranza "pretendendo di imporre alla maggioranza politica e culturale del Paese il suo modo di vivere e di ragionare". Ai cronisti che chiedevano se il richiamo di Mattarella fosse riferito alle riforme in campo, il leader della Lega ha risposto: "Penso che il Presidente della Repubblica sia così rispettoso di un governo eletto dai cittadini, che mai e poi mai potrebbe polemizzare con delle riforme scelte dai cittadini, perché l'autonomia e il premierato sono nel programma del governo".
Fonti della Lega hanno però precisato che "Salvini ha grande stima del Presidente della Repubblica: la riflessione del vicepremier non era indirizzata al Capo dello Stato".
"Il Capo dello Stato va sempre rispettato". Così il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, interpellato dai cronisti sul discorso di Mattarella.