Autonomia differenziata, i rilievi della Corte costituzionale
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Ma prima di indirlo sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all'ammissibilità. Zaia: "Noi andiamo avanti". La Russa: "Saranno gli italiani a decidere"
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È stata giudicata legittima la richiesta di abrogare l'Autonomia differenziata, ma prima di indire il referendum sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all'ammissibilità. Lo hanno stabilito i giudici dell'ufficio centrale del referendum che hanno in parte ribaltato quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che aveva considerato legittima (giudicandone anticostituzionali solo alcune parti) la legge Calderoli, promulgata il 25 giugno, e ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell'intera legge sull'Autonomia differenziata delle Regioni ordinarie.
La decisione della Suprema Corte è illustrata in un'ordinanza di circa trenta pagine. Gli ermellini non hanno dato invece il via libera al quesito presentato dai consigli regionali che puntavano all'abrogazione parziale. Nella sentenza del 3 dicembre la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che "il regionalismo corrisponde a un'esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione" e "spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale". E ancora: "La vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)".
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"Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta e dalla Cassazione arriva una conferma importante che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale a gennaio che dovrà esprimersi sulla ammissibilità totale". È il commento della vicepresidente del comitato nazionale contro l'Autonomia differenziata e segretaria confederale Uil Ivana Veronese.
"Oggi abbiamo una novità, pare che ci sarà un referendum. Ora però avete un problema, cioè quello di trovare i voti". Così il presidente del Veneto Luca Zaia, rivolgendosi alle opposizioni di centrosinistra nell'aula del Consiglio regionale, ha commentato la decisione della Cassazione sul referendum abrogativo della legge Calderoli. Sull'Autonomia differenziata, ha aggiunto, "noi andiamo avanti. Siamo capofila assieme alla Regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte".
"Siamo soddisfatti per l'ordinanza dalla Cassazione che conferma che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia in merito della Corte Costituzionale. Il governo si fermi". Lo ha detto la governatrice sarda Alessandra Todde, sull'ok al referendum per l'abrogazione dell'autonomia differenziata. "La Sardegna ha combattuto in prima fila per difendere la sua specialità e per opporsi a una legge iniqua che spacca l'Italia e aumenta le disuguaglianze. La Sardegna vuole avere l'opportunità di diventare locomotiva d'Italia e difenderà con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che gli spettano".
"Sull'Autonomia ci sono sensibilità diverse. Non è vero che sia un tema che il governo ha subito perché lo vuole la Lega. È stato un momento di confronto pre-elettorale. In un confronto doveroso tra partiti che formano una coalizione, siamo stati molto attenti a non ripetere quanto avvenuto in altri governi. Abbiamo formulato un programma che potesse essere la stella polare. I punti nel programma, a varia gradazione di intensità, sono di gradimento per la coalizione". Lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa in occasione del tradizionale scambio di auguri di fine anno con la stampa parlamentare. "Se ci sarà un referendum - ha proseguito - ben venga. Saranno gli italiani a decidere. La bocciatura della Consulta va rispettata e accettata".
"Non ci spaventa mai la voce dei cittadini. La democrazia è questa". Lo ha detto la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, arrivando alla festa di Atreju, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse spaventata dal referendum sull'autonomia differenziata. "Dobbiamo aspettare la Corte Costituzionale. La Cassazione ha detto semplicemente che il referendum è ammissibile, guardando i requisiti prescritti dalla legge. Attendiamo intorno al 20 l'udienza pubblica quello che dirà la Corte che deve rapportare la richiesta del referendum ai parametri costituzionali. La Cassazione ha dato un parere che è provvisorio rispetto a quello che darà la Consulta che sarà una decisione definitiva", ha aggiunto.
"Crediamo che dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha smontato l'Autonomia bisognerebbe che il governo si fermasse, che fermasse i negoziati e che abrogasse questo testo, per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che hanno fatto presentando una riforma che la Corte ha smontato". Lo ha detto Elly Schlein in un'intervista tv, commentando il via libera della Cassazione al referendum.
"La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per l'abrogazione totale della legge Calderoli. È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l'unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati". Così in una nota il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. "Questa è la disfatta dell'autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. Il referendum è una grande occasione per fermare questa deriva e permettere ai cittadini di esprimersi su una riforma sbagliata. L'Italia non si divide", aggiunge.