Autonomia differenziata, ecco cosa le Regioni potranno gestire
© Withub
© Withub
La Lega esulta: "Smentite le bugie e le strumentalizzazioni". Il Veneto in prima linea per chiedere le deleghe allo Stato
© Ansa
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge sull'Autonomia. Il testo, approvato il 19 giugno dal Parlamento, riguarda le "disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione".
Dalla pubblicazione in Gazzetta il provvedimento è legge dello Stato e consente al ministro Calderoli di avviare le trattative con Veneto e Regioni per la devoluzione delle materie richieste, ma permette anche a chi vuole promuovere un referendum di attivarsi.
"Il Presidente Mattarella, dopo solo una settimana dall'approvazione dell'Aula, ha promulgato la legge sull'Autonomia differenziata. Sono cosi' smentite, in un solo atto, settimane di bugie e di strumentalizzazioni. La legge è costituzionale e cambierà il nostro Paese. Grazie Presidente: viva l'autonomia, viva il Veneto". Così il deputato della Lega Alberto Stefani, relatore dell'Autonomia alla Camera e presidente della bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale.
© Withub
© Withub
Nei giorni scorsi M5s aveva chiesto al capo dello Stato di non promulgare la legge e altri avevano ipotizzato una promulgazione in tempi più dilatati accompagnata da un messaggio che precisasse come interpretare alcune norme, come avvenne per esempio col primo decreto Salvini sull'immigrazione durante il governo giallo-verde. Non è accaduto nulla di questo e, come prassi Mattarella ha promulgato la legge in tempi più che ordinari.
"Se il 19 giugno è passato alla storia per essere la data dell'approvazione dell'Autonomia, il 26 giugno è sicuramente una data storica nel quale il presidente Mattarella ha promulgato la legge dell'Autonomia", ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia. "Adesso attenderemo la pubblicazione in gazzetta ufficiale per poi chiedere di ripartire con le trattative rispetto alle materie previste dalla costituzione", ha aggiunto. In effetti l'articolo 4 comma 2 della legge Calderoli, permette al ministro per gli Affari Regionali, di aprire la trattativa per la devoluzione da subito delle 184 funzioni che non richiedono la definizione dei Lep (tra esse anche tematiche delicate come le professioni). Per questi ultimi occorrerà attendere i decreti legislativi, per i quali il governo ha 24 mesi di tempi, e solo successivamente Calderoli potrà aprire la trattativa per devolvere le restanti 320 funzioni.
La promulgazione permette però anche a chi è contrario alla legge di muovere i propri passi. Ci sono quelli che pensano a raccogliere le 500mila firme per il referendum popolare ma anche le cinque Regioni governate dal centrosinistra, Toscana,
Emilia Romagna, Sardegna, Campania e Puglia, che percorreranno la strada referendaria.