Il presidente della Cei: "L'Europa si fondi sulla centralità dell'uomo. L'Italia è troppo sola nella gestione delle migrazioni"
La crisi nel mercato del lavoro spinge i cervelli a emigrare all'estero, impoverendo l'Italia. E' questa la "fortissima preoccupazione" espressa dal cardinale Angelo Bagnasco, durante il Consiglio permanente della Cei, di fronte al "calo del 12% dei nuovi contratti, al Pil statico e alla disoccupazione giovanile al 39,2%". Bagnasco ha parlato anche del critico stato di salute dell'Ue: "L'Europa si fondi sulla centralità dell'uomo".
Italia sola nell'Europa delle migrazioni - "Più che di tanta povera gente disperata che bussa alle porte del continente, l'Europa dovrebbe temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dall'esterno", ha sottolineato il cardinale in occasione della prolusione al Consiglio permanente della Cei. Bagnasco ha aggiunto anche che "l'Italia fa il possibile" per accogliere i migranti, "ma è troppo sola". "Lo stile dell'accoglienza e dell'integrazione richiede generosità e intelligenza politica e sociale e coinvolge tutti, da chi accoglie a chi è accolto", ha proseguito, ". Serve un'Europa che si fondi sulla centralità dell'uomo".
Sisma, la lezione di popolo e soccorritori - Il presidente della Cei ha avuto parole anche per il recente terremoto che ha sconvolto il Centro Italia. "La reazione del popolo e dei soccorritori rappresentano una testimonianza, una lezione, di incomparabile valore" che ha mostrato la "fierezza di appartenere a una terra, a un popolo, a una storia", ha osservato Bagnasco, ". L'esempio di un modo di vivere alternativo alla cultura diffusa, che tende a svalutare le appartenenze come fossero sinonimo di chiusura, di condizionamento, di ripiegamento sul passato".