DOPO IL CASO POPOLARE DI BARI

Banche, Di Maio: "La vigilanza è da riformare, Bankitalia faccia autocritica"

Per il capo politico dei Cinquestelle "il Parlamento deve avere più voce in capitolo, con le giuste precauzioni, nella scelta dei vertici"

22 Dic 2019 - 09:13
 © ansa

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"Che qualcosa non funzioni nella vigilanza bancaria credo ormai sia sotto gli occhi di tutti. Serve una riforma che dia al Parlamento più voce in capitolo, con le giuste precauzioni, nella scelta dei vertici, e la vigilanza va riformata per essere maggiormente incisiva negli interventi preventivi". Lo afferma Luigi Di Maio al Sole 24 Ore. Sulla Popolare di Bari, aggiunge, "Bankitalia faccia autocritica, il suo silenzio è imbarazzante".

"Chi ha sbagliato deve pagare" Per Di Maio "il commissariamento arriva sempre nel momento in cui la situazione è irrecuperabile e costringe la politica a intervenire per evitare migliaia di posti di lavoro persi, risparmiatori azzerati e crisi economiche territoriali". "Bisogna fare in modo che casi come quello della Popolare di Bari non si verifichino più in questi termini. È evidente che il sistema va e deve essere tutelato, che il primo passo è sempre tutelare i risparmiatori, ma questo non significa che chi ha sbagliato non debba pagare i suoi errori". 

"Approfondire in che modo Bankitalia ha vigilato" "Una banca non è che fallisce dal nulla. E soprattutto - rimarca - è opportuno approfondire anche come, quando e in che forma Bankitalia ha vigilato, perché qui è necessario che ognuno si assuma le sue responsabilità". Dei 900 milioni destinati dal governo alla Popolare di Bari, una parte andrà alla banca del Sud, dice Di Maio. "In ogni caso una cifra importante sarà destinata alla nuova banca pubblica per gli investimenti, sarà un altro punto del nostro programma. Anche il ministro Gualtieri ha dichiarato come prioritaria la strada della Bpi". 

Le misure per i risparmiatori Sul fronte dei rimborsi ai risparmiatori traditi, "le domande iniziano a crescere e siamo dentro i tempi stabiliti, ancora non è scaduto il termine per la presentazione delle istanze e rimaniamo convinti che la cifra messa a disposizione una volta raccolte le domande possa garantire anche oltre il 30% agli azionisti", dichiara Di Maio. "Anche gli obbligazionisti a cui abbiamo garantito il 95% del danno subito stanno richiedendo l'integrazione del loro indennizzo e in alcuni casi si è ottenuto il rimborso". 

Le richieste sul Mes In merito al Mes, "credo che abbiamo tutto il diritto di dire cosa può essere migliorato. Non si tratta di aprire shock o altro, ma saremo liberi di proporre le nostre richieste di modifica?", osserva Di Maio. "La logica di pacchetto è fondamentale, per quanto ci riguarda un giudizio va dato complessivamente e in questo senso sono sicuro che il presidente Conte, come ha detto, saprà ottenere il meglio per il Paese sulla scia di quanto richiesto dal Parlamento".

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