Il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto: "Abbiamo chiesto al ministro di spiegare in Aula cosa sia successo, ma nessuna risposta è arrivata"
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Sinistra italiana ha annunciato che voterà a favore della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Maria Elena Boschi, in programma venerdì. "Da giorni - ha dichiarato il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto - abbiamo chiesto al ministro di spiegare in Aula che cosa sia successo e se il conflitto di interessi fosse il motivo della scelta di non partecipare ai consigli sul tema delle banche, ma nessuna risposta è arrivata".
"Avremmo preferito un percorso più lineare - ha detto Scotto - che il Parlamento discutesse con il ministro sugli errori. Hanno deciso la sfiducia e un partito che non ha mai votato la fiducia al governo, non vota la fiducia al ministro".
"La legge sul conflitto di interessi - ha proseguito il capogruppo Sinistra italiana - entra ed esce da due anni dal comitato ristretto della commissione Affari Istituzionali, c'è una responsabilità politica gigantesca del governo e del ministro Boschi, che ha accelerato su tutto, dall'Italicum alle riforme, ma lascia il conflitto di interessi a galleggiare".
M5S, Lega e Sinitra Italiana voteranno contro la Boschi, Fi non parteciperà - Da parte sua il ministro Maria Elena Boschi venerdì si presenterà in Aula, alla Camera, "tranquilla ma determinata", la descrivono i suoi. I numeri parlamentari sono inequivocabili: a votare contro saranno M5S, Lega e Sinistra Italiana mentre Fi non parteciperà al voto per non mostrare le crepe interne.
Renzi: "Dibattito che non sta né in cielo né in terra" - Proprio per segnare la distanza da un dibattito che "non sta né in cielo né in terra", Matteo Renzi non sarà in Aula ma a Bruxelles per il consiglio Ue. Il premier è convinto che la demagogia "non paga né per il Paese né in termini di voti" ed è impegnato a girare pagina dall'assedio politico-mediatico sul caso banche.
I dem fanno scudo intorno al ministro: "Tutta una strumentalizzazione" - Prima del voto, Maria Elena Boschi interverrà alla Camera in replica al dibattito generale, e dovrà dimostrare che l'accusa di conflitto di interessi per il decreto salva-banche è falsa. Cosa di cui sono convinti i suoi: "A differenza di altri casi, come Cancellieri e Lupi - spiega un dirigente dem - per Maria Elena non c'è niente, né un orologio né un'intercettazione. E' tutta una strumentalizzazione politica contro il governo che finirà in niente ma che comunque renderà venerdì una brutta giornata".