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Bankitalia, la "rottura" Renzi e Gentiloni: la cronaca raccontata dietro le quinte

I principali quotidiani raccontano le drammatiche ore che hanno preceduto la mozione Pd contro Visco

20 Ott 2017 - 19:13
 © ansa

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La vicenda Bankitalia, con la mozione Pd che chiede di fatto il defenestramento di Ignazio Visco, era stata preceduta da uno scontro politico molto acceso. E tutto interno al Pd. Lo si evince dai principali giornali italiani che hanno raccolto diversi retroscena ma che portano tutti ad un unico fatto: Renzi e Gentiloni sono ai ferri corti. E poco importano i comunicati ufficiali, sono le voci di corridoio a raccontare una storia diversa.

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Su Repubblica l'infuocata chat del Pd - E' il quotidiano Repubblica a raccontare di una chat su Whatsapp molto ristretta che vede protagonisti il ministro per i rapporti col Parlamento, Anna Finocchiaro, e alcune decine di deputati Dem. Quando si viene a sapere della mozione contro Visco letteralmente esplode coi vari "tu sapevi?", "ma che è sta ca...", "seguiamo i forcaioli 5 stelle? perderemo le elezioni". La Finocchiaro cerca di reggere le fila ed evitare che quella mozione, così come era stata presentata dal renziano Ettore Rosato, passi così com'è.

Ed è un lavoro molto intenso quello del ministro che alla fine riesce, ma non completamente, anche con l'aiuto del collega dell'Economia, Padoan, e con l'avallo del premier Gentiloni a smorzare i toni. Viene tolta una parte di accusa a Visco sulla "prevenzione e gestione delle crisi bancarie" e anche il testo in cui si chiedeva "discontinuità". Lasciando un piccolo spiraglio per la possibile rinomina del governatore.

Ma la chat non demorde e si parla di un errore da parte di Renzi. Il gruppo ha retto in Aula ma c'è chi ingoia amaro: "L'impatto politico esterno sarà devastante".

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Su Corriere il mistero del testo non presentato a Gentiloni - "Come non hai il testo?". E' una incredula Anna Finocchiaro quella che viene raccontata sul Corriere della Sera. Quando pronuncia questa frase è al telefono col premier Gentiloni il quale gli riferisce che è stato avvisato della mozione Pd contro Visco ma che di questa mozione ha solo il "dispositivo", non il testo completo. Momenti drammatici visto che la ministra Finocchiaro lascia in tutta fretta la conferenza dei capigruppo al Senato.

E corre alla Camera dove il capogruppo Pd Ettore Rosato e la sottosegretaria Maria Elena Boschi si stanno occupando della mozione. Il resto è la cronaca che già sappiamo, del tentativo di limare, dei comunicati "rassicuranti" tra Pd e governo. Ma il Corriere va più avanti e parla di questo episodio come del colpo di pistola di Sarajevo, citando quella che fu la miccia per l'inizio della Prima Guerra Mondiale. Una frattura tra Renzi e Gentiloni che non è chiaro come e se sarà sanabile.

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Su La Stampa la giornata di Gentiloni e il piano B - Anche il quotidiano La Stampa racconta la vicenda Bankitalia. Ma lo fa seguendo il premier Gentiloni che in quella fatidica giornata si trovava a Bruxelles per un importante Consiglio Europeo. Il suo telefono è stato rovente per tutto il giorno la sua bocca, invece, coi giornalisti è rimasta cucita. La bomba lanciata dal Pd in Aula lo mette ora al muro alla ricerca di una soluzione. Ma con un traguardo già fissato: il 27 ottobre ci sarà il consiglio dei ministri nel quale sarà fatto il nome del prossimo governatore di Bankitalia.

E du questo argomento il quotidiano di Torino si concentra. Perché se da un lato ci sono nomi anche interni (vedi Salvatore Rossi, 68 anni, attuale direttore generale della Banca d'Italia) o esterni apprezzati, dall'altro resta in piedi l'ipotesi di una riconferma di Visco. Nome sicuramente gradito al Quirinale che invece non ha affatto ben visto la sortita dei renziani in Aula.

Renzi pubblicamente ha detto che non sarebbe una sua sconfitta l'eventuale rinomina di Visco ma allo stesso tempo diceva che "non è lesa maestà un rinnovo" di poltrone. Secondo La Stampa Gentiloni vorrebbe tenere saldo l'asse col presidente Mattarella e riproporre Visco. Incrinando definitivamente il rapporto con Renzi. Ma anche l'eventuale passo indietro di Visco porterebbe a questo risultato: quindi per il premier la strada di un suo possibile ritorno a Palazzo Chigi si fa sempre più ardua.

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