LA CITTA' NELLA BUFERA

Bari, Conte: nessun motivo per accantonare la candidatura di Laforgia

14 Apr 2024 - 22:10
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Il leader del M5s Giuseppe Conte dice che "non abbiamo motivo per accantonare la candidatura di Michele Laforgia a sindaco di Bari, ma vedremo quello che succederà nelle prossime ore". E aggiunge: "Abbiamo una sfida importante  per il governo della città. Una sfida che sta diventando anche di risonanza nazionale. Dobbiamo pensare alla comunità barese. E serve un segnale di forte rinnovamento. Lasciamo che siano le forze locali a valutare la situazione. Laforgia non l'abbiamo scelto noi, ma la comunità civica e le componenti sane di Bari. E in questo senso ci ha convinto". 

Rebus sulle candidature

 Al momento in campo per il ruolo di futuro sindaco, per cui si vota a giugno, ci sono Vito Leccese, vicino ad Antonio Decaro e sostenuto dal Pd; e l'avvocato penalista Michele Laforgia, supportato, tra gli altri, da M5s e Sinistra italiana. Per tentare di rimettere insieme la coalizione in vista delle elezioni dove il centrodestra unito ieri ha schierato il 36enne leghista Fabio Romito, l'ex governatore pugliese Nichi Vendola (Si) ha corteggiato il 78enne Nicola Colaianni, ex professore universitario, magistrato e parlamentare, che sarebbe "orientato ad accettare". Sul suo nome si stanno confrontando i partiti ma non si vedono grandi segnali di apertura. Conte ha frenato: "non abbiamo ragione per accantonare la candidatura di Michele Laforgia ma vedremo quello che succederà". Poi, aggiunge che l'avvocato è stato scelto "dalla comunità civica e dalle componenti sane di Bari", città in cui serve "un segnale forte di rinnovamento". Laforgia e Leccese avrebbero dovuto sfidarsi alle primarie lo scorso 7 aprile ma nei giorni precedenti ci sono stati 130 arresti per voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019, tra cui l'ex consigliera comunale di maggioranza Carmen Lorusso e suo marito Giacomo Olivieri; e l'inchiesta che ha portato alle dimissioni dell'assessora regionale di Trasporti, Anita Maurodinoia (ex Pd), indagata per corruzione elettorale con suo marito che è stato arrestato. Da qui la decisione del M5s di sfilarsi dalla competizione per il rischio che la consultazione potesse essere inquinata.

Le indagini sulla giunta

 Nei giorni scorsi, poi, si è aggiunta una ulteriore indagine che ha fatto finire ai domiciliari per corruzione un ex assessore della giunta Emiliano, Alfonso Pisicchio, arrestato con suo fratello Enzo. Sul nome di Colaianni non si sbilanciano né Leccese, che dovrebbe comunicare la sua decisione "domani al termine della consultazione", né Laforgia che però precisa: se non si arriva a una soluzione politica condivisa "io e quelli che mi sostengono restiamo in campo". Intanto il centrodestra, che da 20 anni non conquista la vittoria né al Comune né in Regione, si sfrega le mani ipotizzando di trarre un vantaggio dalle indecisioni nell'altra parte della barricata. E mentre i partiti fanno le loro manovre, resta alta l'attenzione sulla decisione della commissione inviata dal Viminale: se dovesse sciogliere il consiglio comunale di Bari per infiltrazioni mafiose, il voto sarebbe rinviato.

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