LA BOMBA DI BEPPE

Beppe Grillo si "defila" dal M5S: "Sono vecchio torno a far ridere (forse in tv)"

"Non voglio essere identificato come il leader del movimento", dice l'attore intervistato da La7

11 Ago 2015 - 21:05

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"Mi defilo dal Movimento 5 Stelle perché ho un'età pazzesca, una famiglia numerosa: ho fatto il mio tempo. Però ci sono, il Movimento è la mia vita ed è nato con le idee che avevo io sulle rinnovabili, rifiuti e acqua pubblica". Lo dice Beppe Grillo intervistato da La7. "Torno in tv? Non lo so, non ho pregiudizi, lascio aperto tutto" annuncia poi il leader M5s.

"A fine anno debutterà il mio spettacolo, rinviato per ragioni politiche, e una volta che si sarà chiarito che non sono il leader incontrastato del Movimento, che non sono in carica, che non devono votare Grillo ma un'idea di cui io ho fatto parte, allora potrò dedicarmi al mio lavoro che è quello di divertire e di far vedere alla gente cose che forse non sa" spiega Grillo che alla domanda se abbia intenzione di portare uno spettacolo in tv risponde: "Certo, può darsi...".

"La gente ha virato sul movimento" - "I sondaggi? Oggi con la rete hai un insieme di dati. Non hai bisogno di fare i sondaggi. Analizzi i dati che hai, quella è già la sequenza della realtà. La mia sensazione? La gente sta virando, ha capito che c'è qualcosa che non quadra più". Poi Grillo parla del Jobs Act: "Il Jobs act è il "just in time" del tempo delle persone. Oggi una persona sta aspettare in casa per vedere se lo chiamano due o tre ore al lavoro. L'Istat dice una cosa, l'Inps dice altro. Il Jobs act ha diviso il lavoro, dividendo gli stipendi, ma la produttività è sempre la stessa. I disoccupati stanno aumentando. Se lavori un'ora a settimana, rientri nelle statistiche dei disoccupati".

L'attacco a Mattarella, "pensavo meglio" - Poi arriva anche l'affondo sul presidente della Repubblica: "Un giudizio su Mattarella? Non lo so, non so neanche chi sia, cosa faccia. Io pensavo che almeno un pugno sulla scrivania lo potesse dare, invece assistiamo a decreti, decreti, con la semantica".

"Oggi è la semantica che fa la parte del leone nelle leggi, ci vuole un insegnante di semantica che dice guardi che quella parola lì, quell'avverbio lì rovescia il senso della legge - prosegue Grillo - Se tu ci metti nella legge, per esempio il falso in bilancio, ci metti "inconsapevolmente", sei condannato solo se dimostri di essere consapevole, diventa rovesciato. Le fanno gli avvocati le leggi oggi. Se invece di E ci metti O, rovesci il senso della frase. Io lo avevo detto a Mattarella, guardi prima di firmare, si prenda un insegnante che capisca il senso di queste cose. Si legga bene parola per parola, perché la truffa è quella".

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