Il sindaco di Milano alza la voce in difesa delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali e dell'Anpi dopo le parole di La Russa: "La continua rimozione dell'ignominia del fascismo non va bene"
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Beppe Sala attacca il governo di centrodestra, accusandolo di "voler portare indietro il Paese". Il sindaco di Milano punta il dito contro lo stop alle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali e contro la proposta di legge per cancellare "il forestierismo linguistico". Sul 25 aprile e sulle esternazioni di via Rasella del presidente del Senato, Ignazio La Russa (che sabato ha chiesto "scusa a chi si è sentito offeso" per le sue parole), Sala usa il pugno duro: "Combatterò contro il rischio di omissioni della nostra storia".
Secondo il sindaco di Milano Beppe Sala, non bisogna evocare il rischio del fascismo ma "senz'altro - ha detto - si deve evocare il rischio di omissione chiara della nostra storia e questo lo combatterò ". "Ho buoni rapporti con l'Anpi e sarò sul palco. Non sono per il muro contro muro ma la continua rimozione dell'ignominia del fascismo non va bene", ha aggiunto.
Sul forestierismo ha affermato "io sono felice se i miei figli parlano inglese. Loro - ha continuato - hanno idee anni '70". E parlando delle famiglie con genitori dello stesso sesso, Sala ha spiegato che "se nella contemporaneità c'eèun certo modello di società, che mi piaccia o no, devo farci conto".
"Noi abbiamo progetti nel cassetto per rifare scuole, case popolari, per comperare bus. Se ci danno i fondi li investiamo", ha poi spiegato il sindaco di Milano parlando del Pnrr. "Non vogliamo togliere fondi a nessuno. Io ho detto che siamo pronti a investirli, se ci sono. Se ci sono fondi inutilizzati, che facciamo? Li buttiamo via?".