Sindaci Governatori

Beppe Sala e Stefano Bonaccini gli amministratori più amati d'Italia

Nella classifica del "Sole-24 Ore" i due amministratori scalzano i colleghi di centrodestra. L'esperto: "I votanti premiano più l'attività amministrativa che il colore politico"

10 Lug 2023 - 12:25
 © Ansa

© Ansa

Il sindaco più amato d'Italia è Beppe Sala. Lo rivela il Governance poll 2023, il sondaggio realizzato per il 19esimo anno consecutivo dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il "Sole-24 Ore". Il primo cittadino di Milano scalza dal gradino più alto Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. Tra i presidenti di Regione più amati primo posto al dem Stefano Bonaccini, alla guida dell'Emilia Romagna dal dicembre 2014. Sorpassato il leghista Luca Zaia, vincitore della classifica lo scorso anno.

Il primo fra i primi cittadini

Beppe Sala vince la speciale classifica dei sindaci più amati. Con il 65% delle preferenze balza in testa ai gradimenti dopo il quarto posto conquistato lo scorso anno. Dopo di lui, Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, 64,5%) e Antonio De Caro  (Bari, 64%). Entrambi avevano già raggiunto il podio nel 2022 ma a parti invertite. Nessun altro primo cittadino di centrosinistra fa meglio di lui. L'unico a far registrare un exploit superiore è il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (63%). Il politico, di area di centrodestra, segna un +8,9%. 

Capitolo Regioni

Tra i presidenti, il più votato dagli italiani è il numero uno dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Forte del 69% delle preferenze, il dem supera il leghista Luca Zaia di pochissimo: tra i due c'è appena mezzo punto percentuale. Il leghista era il più amato da 12 anni a questa parte. Scende di una posizione rispetto al 2022 anche Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, 64%), oggi terzo. Più distante il lombardo Attilio Fontana, con il 56,5% dei consensi.

Il parere dell'esperto

Antonio Noto, direttore dell'Istituto demoscopico Noto Sondaggi, ha spiegato perché esponenti politici del centrosinistra siano stati preferiti a quelli al centrodestra. "Si può affermare - spiega Noto - che nel giudizio della comunità cala il 'pregiudizio' della appartenenza politica. Chi governa è valutato più per l'attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del "Poll 2023" appartengano a uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è un ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell'amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione". 

"In pratica - ha aggiunto il direttore -, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l'opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri