La Stampa mette fine al giro di smentite e precisazioni pubblicando lʼaudio del colloquio tra il giornalista del quotidiano torinese e lʼesponente della Giunta capitolina
E' stata una giornata iniziata decisamente male quella di mercoledì per l'assessore capitolino Paolo Berdini con la pubblicazione su La Stampa di alcune sue dichiarazioni in cui venivano espresse riserve sull'operato e l'adeguatezza al ruolo del sindaco Virginia Raggi. Berdini si scusa e smentisce di aver rilasciato l'intervista, ma presenta le dimissioni. La Raggi le respinge con "riserva". In serata La Stampa pubblica l'audio dell'intervista.
La turbolenta giornata dell'assessore Berdini: la smentita e le dimissioni rifiutate con "riserva" - Una giornata quindi decisamente in bilico per Paolo Berdini. Dopo le dichiarazioni riportate da La Stampa in cui l'assessore all'Urbanistica di Roma definiva "impreparata" la sindaca Virginia Raggi non lesinando dure critiche nei suoi confronti, Berdini, convocato in Campidoglio, arrivava a rimettere il mandato. Il gesto è stato respinto dalla prima cittadina, ma con "riserva".
"Si è scusato, si è presentato con la cenere in testa e i ceci sotto le ginocchia - ha detto la Raggi - ed io ho respinto le sue dimissioni con riserva". Poche parole dall'inquilina del Campidoglio che però descrivono bene il gelo calato sul responsabile dell'Urbanistica. Il quale si era difeso così: "Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico...ora siamo passati anche alle trappole".
Le frasi incriminate: "Raggi impreparata e circondata da una banda" - Nel "colloquio" riportato le parole di Berdini sulla sindaca Raggi sono tranchant: "Su certe scelte sembra inadeguata al ruolo che ricopre. Ma impreparata strutturalmente, non per gli anni. Se lei si fidasse delle persone giuste... Ma lei si è messa in mezzo a una corte dei miracoli, s'è messa vicino una banda". Poi le congetture sulla relazione, già smentita, tra Raggi e Romeo: "Sono proprio sprovveduti....".
La rabbia della Giunta capitolina - Nella mattinata di mercoledì, dopo la rassegna stampa, la sindaca era più che arrabbiata ed aveva preteso delle spiegazioni dall'urbanista: così lo aveva convocato alle 14.30 insieme al resto della Giunta. Ma ad essere molto contrariati dalle parole di Berdini erano anche gli altri assessori e, soprattutto, i consiglieri: "Così ci danneggia e non fa squadra". Raggi dopo aver chiesto all'assessore tutte le spiegazioni del caso, ha deciso di tenerlo ancora al suo posto ma "con riserva".
"Non voleva dire quelle parole, non le pensa - ha spiegato in serata l'avvocatessa pentastellata -. Era mortificato per quello che ha detto. Roma sta affrontando temi complessi, come i piani di zona o lo stadio". Poi si sente anche con Beppe Grillo per comunicargli la decisione presa.
La difesa di Berdini: "Conversazione carpita dolosamente" - "Una conversazione carpita dolosamente da uno sconosciuto che non si è nemmeno presentato come giornalista", si è giustificato Berdini puntando il dito contro i media. "Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico che si sta scatenando proprio nel momento in cui l'amministrazione comunale prende importanti decisioni che cambiano il modo di governare questa città".
La Stampa pubblica online l'audio dell'intervista - La Stampa non ha mai fatto retromarcia sulle dichiarazioni riportate e, infine, ha pubblicato online anche l'audio della conversazione. "E' stato un faccia a faccia, io e lui, io mi sono presentato come giornalista. E lui si è lasciato andare abbastanza - ha spiegato l'autore dell'articolo -. Comprendo l'imbarazzo che forse ha provato Berdini, ma io confermo parola per parola quello che ho scritto"
Raggi: "Non temo interrogatorio Marra" - Durante la conferenza il primo cittadino capitolino ha poi affermato, in merito al caso Marra: "Non temo che cosa possa essere detto nell'interrogatorio". "C'è un'indagine in corso e credo che rispondere a queste domande possa violare il segreto istruttorio", ha sottolineato.
Di Maio: "Critica chi ancora non ha fatto casette per terremotati" - Difendendo l'operato di Virginia Raggi, Luigi Di Maio ha poi aggiunto: "Non posso tollerare che chi diceva che ci volevano almeno trent'anni di esperienza sulle poltrone per governare, chi non è stato in grado in sette mesi di dare le casette ai terremotati, pretenda risultati in sette mesi dai nostri sindaci".
Di Battista: "Raggi vada avanti" - Consiglia alla Raggi "di andare avanti" Alessandro Di Battista, che a La7 dice: Il M5s non è soltanto Roma e se dovesse cadere a Roma, e non credo accadrà, non sarei preoccupato per il movimento e il suo futuro nella politica nazionale, ma per la città, perché tornerebbero quelli che hanno fatto 14 miliardi di debiti".