Il presidente di Forza Italia intervistato da Paolo Liguori: "Sono molto contento della sua disponibilità, non ne ero certo perché lui ha ancora molte pressioni per restare a Bruxelles"
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"Sono molto contento della disponibilità di Antonio Tajani, non ero certo perché lui ha avuto e ha ancora molte pressioni per restare a Bruxelles". Lo afferma Silvio Berlusconi intervistato da Paolo Liguori su Tgcom24. "Con Tajani avremo un presidente del Consiglio che finalmente potrà difendere gli interessi italiani in Europa". "Tajani - ha aggiunto - è considerato il miglior presidente del Parlamento europeo di tutti i tempi". E in serata Berlusconi ha aggiunto che Tajani "mi ha portato un regalo, un programma che prevede un fondo finanziato dalla Bei, dalla Cassa Depositi e Prestiti e fondi strutturali per le infrastrutture, mirato per il sud di tra i 20 e i 30 miliardi entro il 2020, 250 miliardi di cantieri. Tutto ciò può produrre 500mila posti di lavoro".
Il giorno dopo avere sciolto la sua riserva circa la disponibilità ad essere il candidato premier di Forza Italia, Tajani si è recato a Palazzo Grazioli dal numero uno del partito azzurro.
"Abbiamo fermato M5s, lontanissimi dal 40%" - "Con la campagna elettorale abbiamo fermato l'ascesa del M5S. Sia loro che il Pd non possono arrivare al 40%, che è la soglia per governare, sono lontanissimi e non rappresentano più un pericolo imminente", ha sottolineato Berlusconi. "Ma - ha aggiunto - democratici e 5 Stelle sono un pericolo se acquisissero troppi voti e mettessero in campo una opposizione imponente che mettesse in campo l'ostruzionismo parlamentare".
"5 Stelle banda di sfasciacarrozze" - Il numero uno di Forza Italia ha poi ribadito la sua opinione nei confronti del Movimento, definendolo "una banda di sfasciacarrozze", una "pazza setta che prende ordini da un vecchio signore di Genova e dal figlio di un suo socio che non so neanche in cosa sia esperto". "Sono dei mantenuti della politica - ha affermato ancora - non hanno altro lavoro se dovessero perdere la seggiola. Hanno sempre uno spunto di invidia verso gli altri che diventa anche odio, lo si vede dai provvedimenti che propongono".
Appello contro l'astensione - Berlusconi ha poi lanciato un appello contro l'astensione alle urne, concependo il voto come il dovere di un cittadino soprattutto nei confronti "dei suoi figli e dei suoi nipoti". "Spero che gli astenuti siano pochi", ha auspicato.