Da Strasburgo arriva il secondo no alla richiesta di sospensione immediata delle pene accessosrie per il leader di Forza Italia
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La Corte di Strasburgo ha respinto la nuova richiesta per far sospendere immediatamente le pene accessorie che impediscono al leader FI, Silvio Berlusconi, di candidarsi alle elezioni europee. Come il primo, anche il secondo ricorso è stato presentato dall'avvocato Ana Palacio a nome di alcuni parlamentari di Forza Italia.
La richiesta avanzata dalla Palacio, precisa la Corte europea dei diritti umani, è stata esaminata da un giudice, come sollecitato dai ricorrenti dopo che la prima istanza era stata valutata e bocciata da un cancelliere della stessa Corte. Ma anche in questa occasione il ricorso è stato respinto perché considerato fuori dal campo di applicazione della cosiddetta regola 39.
In base a questa disposizione la Corte può imporre a uno Stato membro del Consiglio d'Europa di prendere misure immediate per rimediare o evitare una violazione di alcuni diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani. Fonti della Corte hanno spiegato che l'applicazione della regola 39 viene però riservata a casi in cui si trova a rischio la vita o l'incolumità fisica di chi presenta ricorso.