Il leader di FI in una lettera a Il Giornale: "Lo abbiamo firmato noi del Centrodestra ma Monti lo ha cambiato, nel Mes c'erano già gli eurobond"
"In una condizione di assoluta emergenza, un’opposizione responsabile non fa ostruzionismo anzi si stringe intorno alle istituzioni. Ed è quello che noi stiamo facendo. Siamo critici con il governo ma non è questo il momento della polemica politica". Sono le parole di Silvio Berlusconi in una intervento su Il Giornale in cui invita a "non demonizzare il Mes e sarebbe assurdo non utilizzarlo in un momento come questo".
"Bisogna partire da una premesse per fare chiarezza sulle polemiche: fu il mio governo nel 2011 a trattare il Meccanismo Europeo di Stabilità, questa è verità storica ma va detta tutta: occorre aggiungere che il Mes da noi firmato era diverso aveva gli eurobond che sono poi stati tolti nell'accordo ratificato dal governo Monti". Con una lettera a Il Giornale il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi prende una forte posizione nella polemica che sta mettendo a rischio la vita dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Il Mes non va demonizzato. Non c'è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel fatto che i Paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio. La cosa sbagliata è che queste garanzie si trasformino in uno strangolamento dell'economia di una nazione già in sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale.
"Usando il Mes anche la Bce può aiutarci" - "Il problema però questa volta non si pone, perché - almeno per quanto riguarda la spesa in ambito sanitario - possiamo accedere ai fondi del Mes senza condizioni, fino al 2% del Pil. E' troppo poco? Certamente sarebbe troppo poco se ci fosse solo questo. Ma è comunque qualcosa, sono 36 miliardi circa, a tassi inferiori a quelli di mercato, che sarebbe assurdo non utilizzare. C'è di più: l'utilizzo dei fondi del Mes è la precondizione tecnica/legale che mette la BCE in grado di decidere di comprare i titoli dello Stato italiano senza limiti prefissati. Questo significa per la Bce la possibilità di assumere il ruolo, che tante volte abbiamo invocato, di prestatore di ultima istanza nei confronti di un Paese in difficoltà".
"Le polemiche rischiano di portarci fuori dall'Ue" - "Eppure, incomprensibilmente, il governo Conte ha dichiarato di non volersene avvalere. In compenso, il Pd non ha trovato di meglio che proporre l’ennesimo prelievo fiscale, cioè la cosa peggiore da fare quando invece occorre immettere liquidità nel sistema economico. Lo ha spiegato molto bene Mario Draghi, questo atteggiamento, la minaccia di 'fare da soli', non soltanto è un’arma spuntata, ma è anche un’arma pericolosa. "Rischia di aumentare - un governo responsabile dovrebbe rendersene conto - le spinte antieuropee nell'opinione pubblica, che già secondo i sondaggi stanno pericolosamente crescendo".
"L'Europa ha già messo 500 miliardi" - "L'Europa ha diverse colpe, passate e presenti. Ha reagito male a questa crisi, soprattutto al principio, ed ancora oggi alcuni Paesi fanno fatica a capire che se non ci si salva tutti insieme non si salva nessuno. Va ricordato però che sono proprio i partiti sovranisti ed anti-europei a condizionare le scelte di Paesi, come l'Olanda, che sono più avversi alle esigenze italiane. Va ricordato però anche, ed è importante che gli italiani lo sappiano, che l’Eurogruppo ha stanziato 500 miliardi. Va ricordato che entro la fine dell’anno la Banca Centrale Europea garantirà la copertura di 220 miliardi di titoli del nostro debito".