"FI parte costituente non egemonica"

Berlusconi lancia "Altra Italia", federazione di moderati

"Non sarà un nuovo partito - spiega il leader di FI - ma una federazione fra i soggetti che pensano a un nuovo centro moderato ma innovativo, alternativo alla sinistra"

31 Lug 2019 - 19:19
 © ansa

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"Chiamo a raccolta tutti i soggetti, i singoli cittadini che fanno parte dell''Altra Italia'. Non si tratta di fondare un nuovo partito, ma di creare una federazione fra i soggetti che pensano a un nuovo centro moderato". E' l'appello lanciato dal leader di FI, Silvio Berlusconi, secondo cui in "quest'area politica Forza Italia è parte costituente essenziale, ma non intende assumere alcun ruolo egemonico".

"Sento il dovere - spiega in una lunga nota - di rivolgermi ancora una volta con un estremo appello all'Italia responsabile, seria, costruttiva, quell"Altra Italia', l'Italia vera, che oggi è pressoché priva di una rappresentanza politica, perché non va a votare o disperde il suo voto. Un'Italia che dalla politica si aspetta equilibrio, saggezza, esperienza, competenza, spirito di servizio e non protagonismo. L'Italia che lavora e che apprezza chi sa lavorare. L'Italia che non confonde umanità con buonismo né rigore con cinismo".

"Sono convinto - dice ancora - che siano tanti i liberali, i cattolici, i riformatori, gli italiani di buonsenso e di buona volontà, che sentono come me questo profondo disagio per la politica di oggi e che condividono questa profonda preoccupazione per il futuro del Paese. Avendo avuto il privilegio di guidare il mio Paese per quasi dieci anni, e di rappresentarlo oggi in Europa, sento il dovere di mettere a disposizione la mia esperienza, la mia competenza, le mie capacità di imprenditore e di uomo di Stato per chiamare a raccolta gli italiani che non si riconoscono in questa situazione".

"Forza Italia - precisa Berlusconi - sta seguendo da tempo un percorso di rinnovamento importante per svolgere nel migliore dei modi questo ruolo. Tale percorso deve andare avanti, e io lo sostengo con convinzione, ma credo, sono convinto della necessità di fare qualcosa di più".

"Credo sia giunto il momento - insiste - di chiamare a raccolta tutti i soggetti, i singoli cittadini che fanno parte di questa 'altra Italia', le realtà organizzate, le forze politiche, gli amministratori locali, le associazioni, le realtà civiche che avvertono questo vuoto. Non si tratta di fondare un nuovo partito, ma di creare una federazione fra i soggetti che pensano a un nuovo centro moderato ma innovativo, nettamente alternativo alla sinistra, saldamente ancorato alle idee e ai valori liberali e cristiani, alla tradizione democratica e garantista della civiltà occidentale, in prospettiva alleato ma non subordinato alle altre forze del centro-destra".

"Dimissioni e voto unica scelta responsabile" - "In questa situazione le dimissioni immediate del governo e le elezioni anticipate il più presto possibile sarebbero l'unica scelta responsabile, per ricostruire alle elezioni un centro-destra unito e vero, in grado di riprendere in mano il Paese e farlo uscire da questa difficilissima situazione - spiega Berlusconi - . Fino a quando questo non avverrà la situazione dell'Italia è destinata ad aggravarsi ancora".

"Le tre anime di questo governo, quella di destra della Lega, quella della sinistra pauperista e giustizialista dei Cinque Stelle e quella tecnocratica del premier Conte e di alcuni ministri, sono impegnate in una continua lite che ne conferma l'incompatibilità di valori e di programmi".

"Assistiamo ad una campagna elettorale permanente sulla pelle delle istituzioni e - ciò che più conta - degli italiani. Vengono annunciati provvedimenti contraddittori, che non riescono ad avere seguito. L'opinione pubblica è disorientata, lacerata e divisa. Si coglie un preoccupante clima di tensione o addirittura di odio che viene alimentato dall'uso irresponsabile delle parole, da tutte le parti, compreso il Partito Democratico, che conduce un'opposizione tanto gridata quando inconcludente e priva di prospettive, che - conclude Berlusconi - non siano quelle di un'inquietante alleanza con i Cinque Stelle".

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