Il leader di Forza Italia ai parlamentari azzurri: "Avevo creduto nel patto, il Pd l'ha rotto. Ora cambia tutto". Disertano i "fittiani": "Si decidano, dentro o fuori"
"La linea politica seguita fin qui era la mia linea politica. Se c'è una responsabilità è mia". Così Silvio Berlusconi alla riunione dei parlamentari di Forza Italia a Montecitorio. "Io ci avevo creduto e sperato fino in fondo", ha detto il leader di FI spiegando il patto del Nazareno. "Oggi si apre una fase nuova a cui tutti devono partecipare", ha poi aggiunto sottolineando di non accettare "nessun diktat dalla Lega sulle alleanze".
"Nazareno, patto rotto dal Pd" - "Non siamo stati noi a rompere il patto del Nazareno ma è stato il Pd. Perciò da oggi cambia tutto e faremo opposizione a 360 gradi", ha detto Berlusconi prima di ribadire la sua contrarietà non al candidato alla presidenza della Repubblica bensì al metodo utilizzato da Matteo Renzi: "La scelta non condivisa di una persona degna, come il presidente Mattarella, fa emergere una serie di fatti che non possiamo oggi non considerare: il Pd, quando gli conviene, non esita a rimangiarsi la parola data".
"Nefasto proseguire su strada Nazareno" - "Continuare sulla stessa strada del patto del Nazareno sarebbe ottuso e politicamente nefasto, non per noi, ma per gli elettori moderati che rappresentiamo e per il Paese tutto - ha aggiunto il leader degli azzurri -. Il Pd non ha ancora conquistato quella maturità politica, quel rispetto per l'interlocutore necessari a gestire una riforma costituzionale importante che aumenta i poteri del premier e del governo, riducendo le garanzie legate al Parlamento, che viene dimezzato, e legate alle autonomie locali, che vengono gravemente ridimensionate".
"Riforme, valuteremo nostro contributo" - Le parole di Berlusconi non rappresentano una chiusura definitiva sulle riforme: "Continueremo ad appoggiare ciò che riteniamo utile per il Paese e alla fine del percorso, valutato come il nostro contributo sarà stato recepito dalla maggioranza, decideremo come comportarci al voto finale. E così faremo anche sulla legge elettorale", si legge nel documento presentato ai parlamentari di FI.
"Non lasceremo le chiavi del centrodestra a Salvini" - "Per le prossime alleanze non consegneremo le chiavi del centrodestra a Salvini anche se la Lega è un importante alleato e spero possa esserlo anche per il futuro. Alcune cose ci dividono ma sono di più quelle che ci uniscono". E' l'avvertimento che Berlusconi ha lanciato al Carroccio nel corso della riunione: "La Lega è un importante alleato. Lo è da 20 anni, spero possa esserlo anche oggi. Dobbiamo lavorare con generosità per ricostruire un centrodestra alternativo alla sinistra perché uniti si vince, divisi si perde".
"Non ci faremo imporre candidati da nessuno ma sceglieremo i migliori - ha chiarito il leader del centrodestra -. E non faremo mai un'alleanza con la Lega che ci danneggi, come in Campania per fare un esempio...".
"Dal 9 marzo di nuovo in campo" - "Dal 9 marzo sarò di nuovo pienamente in campo, sono sicuro che sarete con me", ha poi detto ai suoi parlamentari il numero uno di Forza Italia.
I "fittiani" disertano: "Dentro o fuori" - I deputati e i senatori "fittiani", come annunciato, non hanno preso parte alla riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia. "Se Fitto se ne va e fa un suo partito arriva al massimo all'1,3%. Mentre Ncd è fermo all'1,6%", ha commentato Berlusconi prima di lanciare una sorta di ultimatum ai dissidenti: "Una settimana, due al massimo e poi Fitto e i suoi devono decidere: o dentro o fuori".
Fitto replica: "Cacciati perché avevamo ragione" - Raffaele Fitto replica all'ultimatum di Berlusconi: "La domanda nasce spontanea, dopo l'ipotesi di una nostra "cacciata". Perché? Perché facciamo opposizione? Perché abbiamo avuto ragione sulle riforme, e, purtroppo, su tutto il resto?".