Silvio Berlusconi torna a parlare in Senato dopo 9 anni: "Sono felice, oggi è nato il mio 17esimo nipotino"
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Per il leader di Forza Italia, intervenuto in Senato, la riforma della Giustizia è "una priorità irrinunciabile"
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Silvio Berlusconi è intervenuto in Senato sottolineando che in Italia "famiglie e imprese chiedono aiuto, non possiamo non dare risposte. Salutato da un lungo applauso, il leader di Forza Italia ha dichiarato: "Voteremo convintamente la fiducia e lavoreremo con lealtà, passione e spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma". Parlando poi del conflitto russo-ucraino, ha affermato: "Non possiamo che essere con l'Occidente in difesa di un Paese democratico come l'Ucraina". E sulla riforma della Giustizia: "È una priorità irrinunciabile".
"È per me un motivo di grande soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il governo del Paese alla coalizione di centrodestra", ha detto Berlusconi nell'apertura del suo intervento in dichiarazione di fiducia.
Berlusconi: "Oggi donna premer grazie a coalizione nata 28 anni fa" - "Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c'è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la Nazione", ha evidenziato il leader di Forza Italia. "Una coalizione che in 28 anni non si è mai divisa e che ha saputo governare insieme e stare insieme anche all'opposizione, una coalizione che ha guidato e guida la maggioranza delle regioni italiane. Una coalizione, che è sempre stata artefice di grandi scelte di democrazia e di libertà".
"Nostre scelte sempre dalla parte dell'Occidente" - "Non è questo il momento, onorevoli senatori, per ricordare i tanti successi ottenuti dai governi di centrodestra che ho avuto l'onore di presiedere, ma una sola cosa voglio rivendicare con orgoglio: i nostri governi hanno sempre
avuto come stella polare del loro agire la stella polare della libertà", ha fatto notare Berlusconi. "Non abbiamo mai approvato una norma, una legge, un provvedimento, che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini. Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che non fosse dalla parte dell'Occidente e della libertà".
"Mia posizione su Ucraina ferma, nessun dubbio" - "Noi, naturalmente, in questa situazione non possiamo che essere con l'Occidente, nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l'Ucraina. Noi dobbiamo lavorare per la pace e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucraino. Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo", ha chiarito il leader di Forza Italia.
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"Politica non più condizionata dal partito del no" - "Martedì ho ascoltato dal Presidente Meloni parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, un impegno ad affrontare subito le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell'energia per le famiglie e per le imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal "partito dei no" e dall'ambientalismo ideologico della sinistra", ha continuato Berlusconi. "Siamo ben consapevoli delle difficoltà che abbiamo dinnanzi, siamo consapevoli delle attese degli italiani e delle responsabilità che abbiamo nei loro confronti. Ma abbiamo soprattutto il dovere di andare avanti, perché siamo di fronte a nuove emergenze che sono motivo di grave allarme sociale. Le imprese e le famiglie sono in difficoltà e chiedono aiuto. Non possiamo lasciarle senza risposta".
"Priorità è riforma del fisco, deve essere più equo" - "È ben chiara in noi la consapevolezza dei problemi strutturali del nostro Paese, la consapevolezza del carico fiscale insostenibile su famiglie e imprese, la consapevolezza della lentezza della burocrazia e dell'inefficienza del sistema giudiziario. Certamente una delle priorità da approvare nel più breve tempo possibile è la riforma della tassazione, per un fisco più equo e più leggero, pur nella necessità di non disattendere i vincoli di bilancio che l'Europa e i mercati ci impongono", ha detto ancora il leader di Forza Italia.
"Riforma giustizia è priorità irrinunciabile - "Anche la riforma della giustizia è una priorità irrinunciabile - ha aggiunto Berlusconi - per una questione non solo di durata ragionevole dei processi e ricordo che i processi per una sentenza di primo grado da noi 1020 giorni in Europa, a parte Olanda, 98 giorni al massimo un anno e per questo non si devono fissare udienze dopo 3-4 mesi ma la settimana dopo o al massimo dopo due settimane. Dobbiamo farlo per una questione di civiltà e di libertà. Una riforma davvero garantista, non contro la magistratura ma per il diritto, per l'equità, per la libertà".
"Siamo per tutela vita e sostegno natalità - "Nelle nostre decisioni dobbiamo poi mettere al centro di tutto la persona, portatrice per sua natura di diritti che non sono concessi dallo Stato, ma che lo Stato ha il dovere di garantire e di tutelare. Siamo quindi per la tutela della vita, dal concepimento alla morte naturale, siamo per il sostegno alla natalità, siamo per la difesa e la valorizzazione della famiglia e della sua funzione sociale irrinunciabile. Sono tutti temi sui quali il nostro governo, ne sono certo, saprà intervenire con coraggio, e con senso di responsabilità", ha affermato ancora Berlusconi.
"FI al governo con lealtà da europeisti e atlantici" - "Noi oggi voteremo convintamente la fiducia e da domani lavoreremo con lealtà, con passione e con spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma", ha detto in conclusione il leader di Forza Italia. "Lo faremo da liberali, da cristiani, da garantisti, lo faremo da europeisti e da atlantici. Nel 1994, in questa stessa aula, chiedendo al Senato la fiducia per il primo governo di centrodestra, io conclusi il mio intervento parlando della possibilità di sognare, a occhi bene aperti un nostro futuro migliore, parlai della possibilità di costruire un'Italia più giusta, più generosa e più sollecita verso chi ha bisogno e verso chi soffre, parlai di un'Italia più moderna e più efficiente, di un'Italia più prospera e più serena, più ordinata e più sicura. Queste le mie parole di allora, queste le mie parole di oggi".
Tutti i senatori del centrodestra e l'intero esecutivo, compresa la premier Giorgia Meloni, in piedi hanno salutato con un lungo applauso la conclusione dell'intervento.