"Noi siamo coerenti: possiamo forse dire no alle leggi che volevamo?"
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Sull'articolo 18 e sulla riforma del lavoro Forza Italia voterà sì. Lo annuncia Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente a una manifestazione del partito a Perugia, spiegando: "Come potremmo essere incoerenti? Se la sinistra sta facendo il contrario di quanto faceva in passato, come possiamo dire no alle riforme che volevamo? Saremmo scorretti. Se poi le riforme non saranno fatte nel modo giusto, allora diremo no".
"Forza Italia tenga la porta aperta ai moderati" - "Non dobbiamo avere timore dei nuovi amici che si uniscono a noi - riprende il leader di Forza Italia -, dobbiamo augurarci che tanti altri vengano e dobbiamo tenere le porte stra-aperte, abbiamo bisogno dei moderati che sono la maggioranza del Paese e che non hanno votato".
Poi, l'appello al cambiamento: "Anche dopo 20 anni di battaglie abbiamo bisogno di rivitalizzarci e rinnovarci. Ma questo non significa che vogliamo buttare alle ortiche chi è già in campo, non è questa la nostra intenzione, è una sciocchezza e una falsità".
"Se qualcuno - riprende - sente la necessità venga da me e parliamo. Dispiace che il Paese possa approfittare di nostre dichiarazioni che danno di Fi un'immagine diversa dalla realtà. Dobbiamo dare all'esterno una foto corretta di noi".
"Missione comune per comune" - "Pensare che per aumentare i voti di Forza Italia ci sia solo la politica nazionale è sbagliato - aggiunge -. Stiamo partendo con una stagione che ci porterà a piantare una bandiera di Fi in ogni comune e dare così un'incombenza diretta, una missione".
Inoltre, Berlusconi ricorda che "grazie a noi non veniva più un migrante dall'Africa. Venivano fermati in Libia". E infine accusa: "Sono stato fatto fuori, per ora, dalla politica, non con gli strumenti della democrazia che sono le elezioni ma con l'uso politico della giustizia".
"Renzi bravo in annunci" - "Renzi è bravo, combattivo e ha una caratteristica che a me manca, la cattiveria. Secondo me è molto bravo ad annunciare ma non farà molto", ha poi dichiarato Berlusconi. Riferendosi alle riforme promesse dal premier, "i 30 giorni iniziali sono diventati cento e poi mille... farà la conoscenza della macchina politico-burocratica che in Italia - ha ricordato Berlusconi - non permette di governare".