"Insieme, nessuno escluso", Pisapia e Bersani scendono in piazza
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A Roma lanciano "Insieme" dando vita a un nuovo soggetto politico per una sinistra che sia "radicalmente innovativa e inclusiva, perché serve una discontinuità netta con il passato"
"Non possiamo assistere da spettatori a una deriva sociale, culturale e politica di cui vediamo i segni da due o tre anni". Così Pierluigi Bersani che con Pisapia, in piazza Santi Apostoli a Roma, ha lanciato "Insieme, nessuno escluso", presentando la sinistra alternativa a Renzi. "Vogliamo rivolgerci - ha affermato - a quelli di centrosinistra che se ne stanno a casa, disillusi e sfiduciati. Vogliamo reagire? Possiamo accettare che vinca la destra?".
Con Bersani in piazza, oltre all'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, c'erano anche Pippo Civati, Massimo D'Alema, Roberto Speranza.
"Sì a un centrosinistra largo" - "Serve un centrosinistra largo e plurale, politico e civico, con meno non ce la facciamo, con meno possiamo fare solo una nobile testimonianza - ha detto ancora Bersani -. Il Pd, e mi spiace dirlo, non è nelle condizioni e nell'intenzione di promuovere un centrosinistra largo perché pensa che il centrosinistra si riassume nel Pd e il Pd si riassume nel capo. Insieme facciamo partire oggi una nuova soggettività politica in radicale discontinuità con quello che si è visto in questi anni". L'ex segretario ha poi ricordato la "scelta dolorosa" dell'uscita dal Pd dicendo di averla fatta perché "il tempo non c'era più".
E ancora: "Non è che tutto il mondo gira intorno alla Leopolda. Noi abbiamo un pensiero, se ne prenda atto. E vorrei dirlo ai dirigenti Pd: cosa pensate?".
"Viaggio in reale discontinuità con Renzi" - "Facciamo partire un viaggio in radicale discontinuità con quello che si è visto in questi anni - riprende il leader di Mdp -. E non lo facciamo per rancore, nostalgia, antipatia, perché non abbiamo fatto il vaccino obbligatorio contro l'antirenzismo".
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Pisapia: "Nasce la nuova casa comune del centrosinistra" - Pisapia ha poi annunciato che "oggi nasce la nuova casa comune del centrosinistra. Senza dimenticare il passato, ma radicalmente innovativo. La politica non è avere tanti like, non è l'Io, ma il Noi. Deve tornare ad avere significato per la vita quotidiana. Serve uguaglianza e giustizia sociale. Giovani e meno giovani per un futuro comune di tutti. Serve discontinuità netta".
"Divisi si perde" - Adesso, ha spiegato, "andiamo verso un progressismo moderno e rivoluzionario. Se abbiamo deciso di giocare questa partita, è perché crediamo che ci sia un solo modo per prendere il destino nelle mani: essere uniti ma essere anche radicalmente innovativi. Se non riusciamo a dare una casa comune radicalmente diversa dal passato non riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi. Se non riusciremo a creare qualcosa di completamente nuovo ne prendero atto, ma sono convinto che ce la faremo. Divisi si perde, e non possiamo far vincere gli altri. Ho girato tanto il Paese in questi giorni e quello che mi chiedono è unità".
"Combatteremo per i diritti del lavoro" - "La casa politica nuova - ha precisato ancora l'ex sindaco di Milano - si batterà per il lavoro e per il diritto ad avere il lavoro. Su questi temi sono all'opera oltre duecento officine delle idee: costruire un programma e un progetto ci può unire, questo può fare la differenza tra noi e la destra, e purtroppo non solo tra noi e la destra". Pisapia ha poi sottolineato anche la necessità di "una politica fiscale opposta alle proposte della destra: non meno tasse per tutti ma chi ha di più paghi di più, questa è giustizia sociale. E poi il contrasto all'evasione fiscale che va combinata con una struttura progressiva del prelievo. E poi restituire dignità al lavoro anche con la valorizzazione del sindacato e dei corpi intermedi".
E ancora, "lo dico senza polemica perché tutti possono sbagliare ma poi bisogna essere capaci di correggersi: come è possibile non pensare di non aver fatto un errore cancellando l'Imu sulla prima casa a tutti e per tutti".
Infine, il leader di Campo progressista ha affermato: "Facciamo di tutto perché prima dell'inizio della prossima legislatura lo Ius soli sia legge dello Stato". E ha invitato i presenti a firmare un appello per cancellare la Bossi-Fini.