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"E' una legge che aspettavamo da tempo, speravamo fosse meglio. E' una norma che ci lascia perplessi su tanti punti, come chiesa cattolica non possiamo riconoscerci in nulla". Lo ha detto il direttore dell'Ufficio Cei per la Pastorale della Salute, don Massimo Angelelli, definendo "un errore considerare alimentazione e idratazione come terapia. Bere e mangiare sono diritti inalienabili".