Breve pausa dopo la perquisizione. Le accuse all'influencer comprendono anche delle presunte minacce all'ex ministro
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La foto (pubblicitaria) di due cellulari e la scritta "operativa". È quanto ha pubblicato nelle ultime ore Maria Rosaria Boccia nel suo profilo Instagram, a poche ore dalla perquisizione svolta nella sua abitazione di Pompei dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma che le hanno sequestrato il cellulare, un pc e gli occhiali smart utilizzati per fare filmati all'interno della Camera dei deputati.
L'imprenditrice è indagata dalla Procura capitolina per violenza o minaccia a corpo politico e lesioni aggravate dopo la denuncia presentata dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La perquisizione è finalizzata a raccogliere quanto più materiale possibile da analizzare prima della convocazione per l'interrogatorio dell'indagata.
L'imprenditrice, dopo alcune ore di "blackout" per la perquisizione e il sequestro di cellulare e pc da parte dei carabinieri, è tornata a postare sui social. Nella notte tra sabato e domenica ha pubblicato la foto pubblicitaria di due cellulari e la scritta "operativa". In altri messaggi ha invece ringraziato per i "moltissimi messaggi di affetto e solidarietà". Come sottofondo musicale "Io non ho paura" di Fiorella Mannoia.
Al momento sono due i capi di imputazione che i magistrati contestano alla 41enne. Per quanto riguarda l'accusa di violenza e minacce a corpo politico, cristallizzato all'articolo 338 del codice penale e che prevede condanne fino a 7 anni di carcere, nel decreto di perquisizione si afferma che l'indagata ha esercitato minacce idonee a "a compromettere la figura politica e istituzionale di Sangiuliano" in modo "da turbare l'attività e ottenere il conferimento della nomina a consulente per i Grandi Eventi, incarico di diretta collaborazione del ministro". In particolare dopo la fine della "relazione affettiva extraconiugale" con l'ormai ex ministro, e "dopo aver appreso che la bozza il decreto di nomina firmata dal ministro era stata bocciata per volontà dello stesso Sangiuliano", Boccia - secondo i pm - avrebbe messo in atto una serie di iniziative illecite. L'imprenditrice avrebbe contattato "ripetutamente" l'ex ministro chiedendo "appuntamenti", tutti "rifiutati", e avrebbe cercato anche di avere interlocuzioni con il dicastero per "conoscere gli esiti della procedura di nomina".
Boccia, secondo quanto scrivono gli inquirenti, avrebbe informato Sangiuliano "su una presunta gravidanza" e avrebbe più volte contattato la moglie dell'ex direttore del Tg2 "con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale con il marito". Tra le iniziative elencate anche la pubblicazione "senza consenso, di foto private nonché immagini oggetto di manipolazione che la ritraevano all'interno del ministero" e la divulgazione "progressiva e in modo frammentario" ai media e sui social di notizie "attinenti alla sua relazione con il Sangiuliano, ai suoi rapporti con il Ministero e all'accesso a documenti di informazioni riservate del ministero, ogni volta alludendo la disponibilità di altre notizie compromettenti per il ministro".
Infine il reato di lesioni aggravate è legato a quanto avvenuto a Sanremo la notte tra il 16 e il 17 luglio quando Boccia, secondo la denuncia, avrebbe colpito Sangiuliano ferendolo alla testa.