Il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati ha parlato in diretta tv del futuro del centrodestra, riconoscendo "l'unico leader e l'unico federatore" in Silvio Berlusconi
"Nel centrodestra italiano c'è un unico leader e un unico federatore, ed è Silvio Berlusconi". Lo ha ribadito in un'intervista a Tgcom24 Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Adesso la missione di Berlusconi è la stessa del '94, mettere insieme tutte le destre italiane, Salvini, Meloni, Fitto, Quagliariello, Rotondi, Forza Italia. Metterle insieme per una coalizione o meglio ancora per un soggetto politico unico vincente. Se Parici ci sta, ben venga", ha aggiunto.
La missione di Berlusconi "In Italia come in Europa ci sono due destre, una più estrema e una più moderata - ha precisato Brunetta. - Berlusconi è stato geniale nel '94 a mettere insieme le destre con Forza Italia, pensiamo alla Lega, pensiamo a Fini, e ha portato il centrodestra a essere un centrodestra di governo. Adesso la missione di Berlusconi è la stessa del '94: mettere insieme tutte le destre italiane per una coalizione o meglio ancora per un soggetto politico unico vincente".
Il ruolo di Parisi "Se Stefano Parisi vuole partecipare a questo processo, a cui tutti noi stiamo lavorando da sempre, ben venga - ha detto Brunetta. - Se invece Stefano Parisi vuole un altro percorso che si unisce a chi in questo momento sta con Renzi, gli Alfano, i Verdini e così via, si accomodi. Senza rancore. Ma questa non è la linea di Berlusconi, non è la linea di tutti noi".
Lo spartiacque del 4 dicembre "Abbiamo governato questo Paese dieci anni su 20, - ha ricordato Brunetta. - Possiamo governare ancora altri dieci anni, a partire dalle prossime elezioni, a partire dal referendum del 4 dicembre. Bisogna stare uniti perché uniti si vince, come in Lombardia, in Veneto, in Liguria, in tante città, non ci possono essere personalismi. Non ci devono essere rottamazioni, lasciamo questo primato a Renzi, si vede che fine sta facendo".
"Forza Italia è un grande movimento che si riconosce in Berlusconi - ha poi concluso - che si riconosce in una capacità di respirare, di raccogliere, di valorizzare tutte le risorse e tutte le culture e tutti i valori di un centrodestra liberale e di riforme. Abbiamo questa battaglia insieme da portare a termine, che è quella del 4 di dicembre per mandare a casa Renzi e poi si faccia la legge elettorale e si vada al voto".