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Per il presidente della Regione, Caivano è "l'inferno in terra". E ricorda il caso della piccola Fortuna, violentata e gettata dalla finestra
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Caivano è "un inferno in terra", e per questo è necessario "uno stato d'assedio vero e proprio militare". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando lo stupro di gruppo subito da due ragazzine. De Luca ha sottolineato che la richiesta è "un'espressione forte ma non riesco a trovarne un'altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l'impegno di forze dell'ordine estremamente limitate". Per questo "serve uno stato d'assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra".
Caivano, ha proseguito De Luca, è "l'inferno in terra. Ma questo lo sapevamo già da quando hanno scaraventato dall'ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata. Anche allora è passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni. Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate per me insopportabili".
Il presidente della Regione ha quindi annunciato che ci sarà mercoledì "un incontro con il commissario di governo al comune di Caivano e con i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di intervento su Caivano, avendo la Regione Campania fatto da supplenza ad altre istituzioni. Ricordo che le due istituzioni competenti sui problemi di Caivano sono il Comune e il governo nazionale dal punto di vista della sicurezza".
"Il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni verrà giovedì al Parco Verde di
Caivano". Lo ha detto don Maurizio Patriciello, parlando con i giornalisti in attesa del corteo che si terrà alle 18, partendo proprio dalla sua parrocchia. "Io sono tanto speranzoso. Vediamo cosa accadrà dopo la visita", ha proseguito don Patriciello, in una Caivano presidiata da numerose pattuglie delle forze dell'ordine mentre le strade sono ancora semivuote.