Tra le novità introdotte, oltre all'elenco dei Paesi sicuri, anche l'emendamento, che l'opposizione ha soprannominato "emendamento Musk", sulle nuove competenze delle Corti di Appello
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La Camera ha approvato con 152 voti a favore e 108 contrari il decreto flussi. Nel provvedimento, che ora passa ora al vaglio del Senato, è confluito l'elenco dei Paesi sicuri, tra cui quelli dei Paesi di origine dei richiedenti asilo (come Bangladesh, Egitto e Marocco), sotto forma di emendamento governativo. Tra le novità introdotte anche le nuove competenze affidate alle Corti d'Appello, misura che l'Anm aveva provato a fermare lanciando un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Il perimetro del decreto flussi è stato ampliato da diversi emendamenti, di peso, approvati in commissione. In particolare due che portano la firma della relatrice. Il primo prevede che i contratti pubblici per la cessione di mezzi e materiali a paesi terzi, fatti per rafforzare il controllo delle frontiere e dei flussi migratori, e per le attività di ricerca e soccorso in mare siano secretati. Il secondo, ribattezzato "emendamento Musk" dalle opposizioni, stabilisce o che per i "procedimenti" di "convalida" del "trattenimento" o di "proroga del trattenimento" del migrante che richiede la "protezione internazionale" sia competente la Corte d'Appello in composizione monocratica. E non più la sezione specializzata in materia di Immigrazione del Tribunale alla quale resta invece la competenza per le controversie "aventi a oggetto l'impugnazione dei provvedimenti" per il "mancato riconoscimento dei presupposti per la protezione speciale".
Ma grazie, a un aggiustamento in corsa, le Corti di Appello avranno un mese di tempo in più per organizzarsi.
Rientrata nel decreto anche la stretta sui ricongiungimenti, contenuta in due emendamenti della Lega: "I richiedenti dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per 2 anni consecutivi". Il decreto dispone anche l'obbligo "per gli aeromobili privati" che, "partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attività non occasionale di ricerca per il soccorso marittimo, di informare di ogni situazione di emergenza in mare" tra gli altri "l'ente dei servizi del traffico aereo competente" e "il centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l'area in cui si svolge l'evento". "Il pilota deve attenersi alle indicazioni del centro", pena "sanzioni amministrative" in caso di violazione di tali obblighi.