ESULTANO LE OPPOSIZIONI

Camera, respinto lo scostamento di bilancio | Meloni: "Scivolone ma Def sarà approvato, non è segnale politico"

Alla votazione erano assenti 25 deputati della maggioranza. Esultano le opposizioni. M5s: "Il premier vada subito al Quirinale". Giorgetti: "Abbiamo sentito la Commissione Ue" 

27 Apr 2023 - 22:28

L'aula della Camera ha respinto la risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento di bilancio per 3,4 miliardi nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024. La risoluzione ha ottenuto 195 voti favorevoli, 19 contrari e 105 astenuti, ma non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta, il testo è stato respinto. Per l'approvazione sono mancati sei voti. L'opposizione ha accolto l'esito con un applauso. Il mancato via libera allo scostamento di bilancio non consente di votare le risoluzioni sul Def. In un Cdm lampo successivo, a quanto si apprende da fonti di governo, il Def non ha subito modifiche rispetto a quello già trasmesso, ma è stata modificata solo la relazione. Il nuovo testo sarà sottoposto prima al voto della Camera, convocata venerdì alle 9 e con il voto previsto alle 11:30, e poi al Senato, convocato per le 14.

Euforia dell'opposizione

 Al momento della bocciatura, mentre il vicepresidente di turno Fabio Rampelli, cercava di capire quanto accaduto, con i funzionari d'aula, dai banchi delle opposizioni si sono partiti grida di gioia e applausi. "Colleghi... capisco l'euforia dell'opposizione", ha detto Rampelli richiamando l'aula all'ordine. A seguito della mancata autorizzazione, non si è proceduto al voto sulle risoluzioni al Def. La seduta è stata quindi interrotta temporaneamente. Poco prima, la risoluzione di maggioranza era stata approvata dal Senato con 110 sì, 59 no e 4 astensioni.

Def, bocciato lo scostamento di bilancio: il voto alla Camera

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© Withub

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Alla votazione erano 25 gli assenti nella maggioranza

 Sono stati 25 i deputati di maggioranza che non hanno partecipato nell'Aula della Camera alla votazione sulla risoluzione sullo scostamento di bilancio che non è stata approvata. Scorrendo i tabulati della votazione si evince che il gruppo con più assenti è stato quello della Lega (11), seguito da Forza Italia (9) e cinque di Fratelli d'Italia.

M5S: "Meloni vada subito al Quirinale"

 "Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare. Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci". Lo ha detto nell'Aula della Camera Francesco Silvestri di M5S.

Conte: "Incapacità del governo la pagheremo tutti noi"

 "Il Parlamento rilascia l'attestato di incapacità alla maggioranza Meloni. È davvero grave, è una maggioranza che ha già gettato la spugna sul Pnrr dichiarando che non riuscirà a spendere tutti i soldi e che non riesce neppure ad approvare lo scostamento di bilancio. Stiamo parlando del Def che è il documento economico più importante". Così il leader del M5S Giuseppe Conte ha commentato il voto in Aula alla Camera del Def che ha visto la maggioranza andare sotto. "È un governo di incapaci e questa incapacità si riverbera sulle famiglie, sui cittadini, sulle imprese". "Quindi il frutto di questa incapacità lo pagheremo noi. Stiamo creando le premesse per il disastro Italia".

Schlein: "Siamo al dilettantismo ma lo paga l'Italia"

 "Delle due l'una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza. In entrambi i casi si
dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese". Lo ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein. "Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese. Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l'Italia e la sua credibilità".

Meloni: "Brutto scivolone ma non è un segnale politico"

 "È stato un brutto scivolone" ma non "un segnale politico". Così Giorgia Meloni a proposito di quanto accaduto alla Camera sul Def. Si è fatta "una brutta
figura, è stato però un "eccesso di sicurezza", "penso che tutti vadano richiamati a loro responsabilità", ha detto ancora il premier. "Ognuno ha la propria responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l'attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico".

"Def sarà approvato, confermiamo il Cdm il primo maggio"

 "Il Def verrà approvato dal Parlamento nei prossimi giorni, nelle prossime ore, manterremo il nostro impegno" compreso il Cdm del primo maggio che "per me,
per ora è confermato", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Il primo maggio è il giorno della festa dei lavoratori e vogliamo un segnalo sul mondo del lavoro. "Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace ma questi erano i tempi. Tutto è organizzato ma confido di potermela cavare".

Giorgetti: "Deputati non sanno o non si rendono conto"

 "Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti uscendo dall'aula della Camera, visibilmente irritato. 

"Sentita la Commissione Ue

 "Tutti i documenti redatti da questo governo hanno avuto parere favorevole della Commissione Ue", ha detto ancora Giorgetti, in Commissione Bilancio della Camera sul Def. Alla domanda dei parlamentari se in questo caso è stata sentita Commissione, il ministro ha risposto: "Sì, l'abbiamo sentita".

"Sforamento non opportuno, io resto prudente"

 Giorgetti ha quindi detto: "Ho ascoltato il dibattito: qualcuno avrebbe avuto più coraggio, avrebbe chiesto uno sforamento dei conti pubblici. In questo momento non credo sia conveniente e opportuno per il Paese. Io continuerò da ministro ad avere un atteggiamento responsabile e prudente nell'interesse di tutti gli italiani di oggi e domani". 

Lupi (Nm): "Bocciatura errore, non segnale politico"

 "Il governo ora approverà una nuova risoluzione in consiglio dei ministri. La cosa grave è che questo contenuto finanziava il taglio del cuneo fiscale dal primo maggio. E invece andrà rifatto il doppio passaggio al Senato e alla Camera. Nessun problema politico, ma chi era in missione non aveva capito forse la situazione". Lo ha detto il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, dopo la bocciatura alla Camera dello scostamento di bilancio.

Il Def non ha subito modifiche in Cdm

 Dopo la bocciatura alla Camera, è stata convocata una riunione del Consiglio dei ministri. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova relazione al Parlamento. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il primo maggio. In serata è arrivato anche il via libera della commissione Bilancio della Camera alla nuova relazione sul Def.

Def, il testo sarà esaminato alla Camera venerdì alle 9

 L'Aula della Camera esaminerà nuovamente il Def venerdì mattina a partire dalle 9. Le dichiarazioni di voto, in diretta tv, saranno dalle 10. Il voto sulle risoluzioni dovrebbe arrivare intorno alle 11.30: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Nelle prossime ore il testo verrà esaminato in commissione.

La Russa: Aula Senato convocata venerdì alle 14

 L'Aula del Senato è convocata venerdì alle 14, si inizierà con le dichiarazioni di voto in diretta televisiva, poi si passerà al voto del Def e dello scostamento. Lo ha comunicato in Aula al Senato il presidente del Senato Ignazio La Russa comunicando le decisioni della Capigruppo. "Non
essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta al Def alla Camera - ha spiegato - il governo ha ritenuto opportuno riconvocarsi per riformulare la relazione sullo scostamento. Benché si sia regolarmente votato, anche il Senato dovrà rivotare sulla nuova relazione e quindi su una nuova risoluzione". Prima potrebbero essere convocate le commissioni. 

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