Il deputato del gruppo Misto vuole portare le due colleghe di partito in tribunale accusandole di diffamazione
"Le sole parole 'irripetibili' che ho pronunciato all'indirizzo delle due indignate di comodo sono: 'ridicola' alla Bartolozzi e 'fascista' alla Carfagna. Parole aderenti ai loro comportamenti". Lo ha affermato Vittorio Sgarbi, deputato del gruppo Misto, annunciando di voler denunciare le due colleghe di partito all'indomani della bagarre che si è scatenata in Aula e che ha visto la vicepresidente della Camera Mara Carfagna espellere il critico d'arte.
Il critico d'arte ha quindi spiegato perché ha usato determinate parole. "A Giusi Bartolozzi, ex magistrato, ho evocato il nome di Berlusconi, solo per ricordarle che si trova in Parlamento proprio grazie alla generosità di Silvio Berlusconi, l'uomo più perseguitato d'Italia da certa magistratura. Quella magistratura che io ho denunciato nel mio discorso alla Camera e che lei ha ciecamente difeso, come se lo scandalo delle chat di Palamara fosse una invenzione. Tra l'altro io ho fatto riferimento a quei magistrati del caso Palamara, e non genericamente alla categoria".
"Quanto all'ex soubrette in catene Mara Carfagna (lo so, ricordare ciò che siamo stati è sempre un esercizio faticoso) ribadisco che impedirmi di parlare e votare è un atto fascista".
Rivolgendosi, infine a entrambe, Sgarbi ha concluso: "Ma le due indignate a comando cosa fanno? Montano una ignobile strumentalizzazione politica mostrandosi come vittime. Evocano il sessismo pretendendo in quanto donne, una sorta di immunità alle critiche, esercitando, loro sì, una forma di intimidazione nei miei confronti. Pertanto, vista la grave diffamazione consumata ai miei danni con accuse false, dovranno portare le prove in un tribunale".