L'allontanamento dalla commissione Affari costituzionali del "dissidente renziano" porta a una spaccatura nel partito: "In corso un'epurazione delle idee", tuona Corsini. Civati: "Editto bulgaro"
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Dopo l'allontanamento del "dissidente renziano" Corradino Mineo dalla commissione Affari costituzionali del Senato che sta discutendo delle riforme, 13 senatori del Pd si sono autosospesi dal gruppo parlamentare. L'annuncio è stato dato dal senatore Dem Paolo Corsini a Palazzo Madama. Tra loro, oltre a Mineo stesso, anche Vannino Chiti. Matteo Renzi, rientrando dall'Asia: "Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese nelle mani di Mineo".
Ecco i nomi dei quattordici "dissidenti" secondo quanto riportato da Corsini: Felice Casson, Vannino Chiti, Paolo Corsini, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Francesco Giacobbe, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, Renato Turano.
"Epurazione delle idee" - E' forte la denuncia di Corsini che, in Aula, ha preso la parola a nome dei parlamentari autosospesi: "Quanto avvenuto nel gruppo del Pd in occasione del dibattito sulle Riforme è stata un'epurazione delle idee non ortodosse ed è una palese violazione della nostra Carta fondamentale. Chiediamo dunque alla presidenza del gruppo Parlamentare un chiarimento". Poi avverte il governo: "Questo non potrà non avere conseguenze sui lavori parlamentari".
Renzi: "E' assurdo che si parli di epurazione" - "E' stupefacente che Corradino Mineo parli di epurazione. Un partito non è un taxi che uno prende per farsi eleggere". Così Matteo Renzi commenta, parlando con i suoi, il caos scoppiato nel Partito democratico che "è a un bivio" dopo la sostituzione di Mineo come capogruppo alla commissione Affari costituzionali del Senato.
Civati: "Contro Mineo editto bulgaro" - "E' una decisione di Renzi che Zanda ha immediatamente eseguito quella di sostituire Mineo". Così Pippo Civati ha commentato il caso. "E' una decisione di Renzi - ha proseguito - perché oggi lo stesso premier l'ha rivendicata dalla Cina. A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, come sucesse con Berlusconi, ma evidentemente siamo ancora più esotici".
Boschi: "Non ci fermiamo per dieci senatori" - "Il processo delle riforme va avanti, non si può fermare per dieci senatori". Lo afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi commentando con i cronisti a Montecitorio il "caso Mineo". Caso che, precisa, "è una decisione del gruppo. E da lì che, martedì in assemblea, arriveranno le spiegazioni".