Mattarella: "Decisione assunta con senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle istituzioni"
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Il procuratore generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio si è recato al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per comunicargli la propria decisione di essere collocato a riposo anticipato, indicando come data il 20 novembre. Fuzio era finito nella bufera per un incontro con l'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. L'Anm ne aveva chiesto le dimissioni.
A questa soluzione si è arrivati dopo che Fuzio è salito al Colle per incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha manifestato la sua intenzione di andare in pensione con qualche mese di anticipo rispetto al compimento del suo settantesimo anno. Mattarella "ha preso atto della decisione del dott. Fuzio di presentare domanda di collocamento a riposo anticipato, decisione assunta con senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle istituzioni", ha sottolineato una nota del Quirinale. Mattarella inoltre gli ha "espresso apprezzamento per il rigore istituzionale con cui ha assicurato il tempestivo esercizio dell'azione disciplinare in una contingenza particolarmente delicata per la magistratura".
Il rinvio a novembre dell'addio di Fuzio consente di evitare che il Consiglio superiore della magistratura interrompa i suoi lavori e l'iter dei procedimenti disciplinari, in primis quello su Palamara e quello appena aperto nei confronti di Cosimo Ferri, in attesa della nomina di un successore del Pg per la quale servono mesi. Per questo si è scelto di andare avanti nel "girare pagina" e fare pulizia. Altrimenti ci sarebbe stata la paralisi perchè le funzioni del Pg nel comitato di presidenza del Csm che decide gli ordini del giorno non sono delegabili ad altri. Fuzio rimane ancora in sella, seppur a tempo determinato, però ha dato ai suoi due vice il compito di seguire il settore disciplinare.
Apprezzamento per il passo indietro del Pg è stato espresso dal Guardasigilli. "Il procuratore Fuzio", ha detto il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, "ha dimostrato grande senso di responsabilità. Abbiamo sempre collaborato e c'è stato sempre un dialogo virtuoso, anche in questi giorni difficili per la magistratura". Il vicepresidente del Csm David Ermini e il Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, spiega una nota "tecnica" del Csm, "in considerazione della unicità ordinamentale della funzione esercitata dal Procuratore generale in ambito disciplinare e quale componente di diritto del Csm, hanno chiesto che la data di collocamento a riposo tenga conto dei tempi per espletare la procedura di nomina del nuovo procuratore generale al fine di evitare che si determini discontinuità nella funzione di titolare dell'azione disciplinare obbligatoria".
Impasse scongiurata e in questo modo si può andare avanti con il calendario fissato. Cosi' l'8 luglio il Csm deciderà se accogliere le istanze di ricusazione presentate dal pm romano Luca Palamara nei confronti di due giudici disciplinari, Sebastiano Ardita e Piercamillo Davigo. Il vice presidente del Csm Ermini ha infatti costituito il collegio che se ne dovrà occupare, evitando che ci siano rinvii nel giudizio sulla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio di Palamara chiesta dal Pg Riccardo Fuzio. L'udienza è convocata per il giorno successivo, il 9 luglio. Non è detto, tuttavia, che la soluzione che consente al Pg Fuzio una uscita di scena "soft" faccia placare la richiesta di dimissioni avanzata dall'Anm e dai vertici di Unicost, la corrente di cui il Pg è stato un leader. Sabato 6 luglio i probiviri dell'Anm chiederanno provvedimenti a suo carico.