Procuratore generale di Reggio Calabria e da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. La nomina ufficializzata dal ministro della Giustizia Bonafede
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E' il procuratore generale di Reggio Calabria Dino Petralia il nuovo capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, al posto di Francesco Basentini che si è dimesso. Petralia, che è stato procuratore a Sciacca e consigliere del Csm, è stato nominato dal ministro Bonafede. Originario di Trapani, 67 anni, è stato componente del Csm dal 2006 al 2011 e consulente della Commissione parlamentare Antimafia,
Petralia prende il posto di Francesco Basentini, che si è dimesso dopo le polemiche che lo hanno investito nelle ultime settimane per la gestione dei penitenziari, in particolare per le rivolte scoppiate e per le scarcerazioni di boss mafiosi. Nominato anche il vicedirettore del Dap. E' Roberto Tartaglia, autorizzato al nuovo incarico mercoledì dal Consiglio superiore della magistratura, e anche lui magistrato antimafia: per dieci anni sostituto procuratore della Repubblica a Palermo, dove ha gestito numerosi detenuti sottoposti al regime del 41-bis, da Salvatore Riina a Leoluca Bagarella ai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano.
Gli auguri di Bonafede - "In attesa della risposta del Csm posso solo dire che Petralia è un magistrato che ha speso la sua vita per la giustizia e la lotta alla mafia". Lo dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede parlando della nomina. "Approfitto per fare gli auguri di buon lavoro a Roberto Tartaglia, visto che ha preso possesso della nuova carica", ha aggiunto il ministro.
La carriera di Petralia - Bernardo 'Dino' Petralia entra in magistratura nel 1980 e per lui subito una significativa esperienza alla procura di Trapani, al fianco di Gian Giacomo Ciaccio Montalto, magistrato ucciso dalla mafia nel 1983. E' stato giudice a Marsala, dove ha celebrato i primi processi per mafia col nuovo rito e nel 1996 diventa uno dei più giovani procuratori, a Sciacca, nell'Agrigentino, dove si ferma per circa un decennio. Nel 2006 diventa consigliere del Csm dove fa parte delle commissione prima, quinta e settima. Nel 2010 l'occasione di rientrare a Marsala ricoprendo il ruolo di semplice sostituto procuratore. Tre anni dopo a Palermo come procuratore aggiunto, dove, tra l'altro, diventa coordinatore del pool sui reati contro la pubblica amministrazione e guida il gruppo di lavoro che si occupa di ricalcolare il cosiddetto "cumulo" per boss di Cosa nostra di primo piano come, tra gli altri, Bernardo Provenzano. Nel 2017 diventa procuratore generale a Reggio Calabria dove si occupa di 'ndrangheta e continua la sua opera nell'applicazione delle nuove norma sul sequestro dei beni. Nella sua carriera, Dino Petralia ha anche fatto anche da 'docente' per la Polizia Penitenziaria alla Scuola di formazione e aggiornamento di San Pietro Clarenza e ha fatto parte del Gruppo di lavoro sul riordino delle spese di intercettazione del Ministero della Giustizia.