Il provvedimento avrebbe sbloccato 660 milioni. Verrà spostato nel decreto-legge su enti pubblici e solidarietà sociale per la maggiore attinenza tra le materie
Sulla questione del caro affitti, il governo ha deciso di ritirare l'emendamento che sbloccava i 660 milioni per gli alloggi degli studenti. Gli stessi contenuti verranno ora spostati nel decreto-legge n. 51/2023 su enti pubblici e solidarietà sociale. La proposta di modifica era stata inizialmente presentata nel decreto Pubblica amministrazione. A riferirlo è il Mur (Ministero dell'Università) che giustifica la scelta con una maggiore attinenza materiale tra la proposta e il decreto. Vi era infatti il rischio che il decreto venisse dichiarato inammissibile per estraneità di materia.
"Nessuna retromarcia da parte del Governo nel dare piena attuazione alla misura del Pnrr che destina 660 milioni di euro agli alloggi universitari. Dal confronto con le Commissioni parlamentari competenti è emersa l'opportunità di convogliare i contenuti dell'emendamento 9.33 nel decreto-legge n. 51/2023 su enti pubblici e solidarietà sociale, piuttosto che nel decreto-legge n. 44/2023, per questioni di attinenza materiale. Resta quindi assolutamente confermata la volontà del Governo di procedere con le risorse per l'housing universitario". Così sul sito del Ministero è stata motivata la decisione di ritirare e spostare il decreto sul caro affitti.
"Il governo Meloni è riuscito a fare l`impensabile e a collezionare un`altra clamorosa figuraccia". Lo dichiara via social il presidente dei deputati Cinque Stelle Francesco Silvestri, commentando il ritiro da parte del Governo in commissione Lavoro alla Camera dell'emendamento approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri che sbloccava 660miloni del Pnrr per edilizia studentesca.
"Il governo ha ritirato l'emendamento contro il caro affitti, con cui soli pochi giorni fa annunciava 660 milioni di euro per alloggi universitari. Un brutto segnale per gli studenti fuorisede e le loro famiglie che da settimane chiedono nuove misure per contenere i prezzi alle stelle di case e posti letto in affitto. Ora ci aspettiamo che il governo ripresenti quanto prima questo emendamento". Cosi' Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.
"Prima il governo annuncia la carica e poi si ritira con la coda tra le gambe. Davvero una gran brutta figura sul caro affitti. Se 660 milioni potevano non bastare di fronte a un'emergenza che sta coinvolgendo migliaia di giovani universitari, questo repentino dietrofront di oggi dimostra non già la sciatteria di questo esecutivo ma l'incapacità di risolvere i problemi veri che riguardano il paese. Troppo facile e troppo demagogico annunciare, in piena campagna elettorale, un provvedimento per nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti quando sono sorte come funghi migliaia di tende davanti alle università e una volta archiviato il voto popolare, ritirare il testo dal decreto. " Cosi' Simona Bonafè, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali.