Il vicepremier a Quarta Repubblica, in onda su Rete 4: "Significherebbe che la magistratura decide quello che un governo può o non può fare"
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Il sì della Giunta per le autorizzazioni a procedere sul caso Diciotti "sarebbe un precedente grave non per me stesso, ma perché vorrebbe dire che una parte della magistratura decide quello che il governo può o non può fare". Lo afferma il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, sottolineando di essere "assolutamente tranquillo". Salvini ritiene di non aver commesso alcun reato: "Quello che ho fatto era anche nel programma di governo".
Accordo si trova ma gli insulti complicano le cose - Sulle divisioni tra Lega e M5s su Tav e Venezuela, il ministro dell'Interno, ospite a Quarta Repubblica, su Rete 4, chiarisce: "Sono convinto che l'accordo tra persone di buon senso si trovi. Se qualcuno però continua a insultare e darmi del rompicoglioni le cose si fanno complicate". Sugli attacchi lanciati da Alessandro Di Battista, replica: "Non ho bisogno di essere ripulito da Di Battista, la pulizia me la danno gli italiani".
Sul Venezuela non stiamo facendo una bella figura - In particolare sul caso venezuelano, per Salvini "non stiamo facendo una bella figura". "Capisco che ci sono sensibilità diverse nel governo - sottolinea -, parte dei nostri alleati ritiene che dobbiamo essere più prudenti, ma è la Costituzione venezuelana che dice che, finito il mandato di Maduro, dittatore rosso, entra in carica il presidente della Camera, Guaidò".
Nel pomeriggio il ministro dell'Interno si è recato nella sede della Giunta per le Immunità del Senato per poter avere accesso ai faldoni che riguardano il caso Diciotti e la richiesta di autorizzazione a procedere da parte del tribunale dei ministri di Catania. Il capo del Viminale non ha ancora sciolto la riserva sulla sua audizione davanti ai senatori.