in Commissione di Vigilanza

Caso Fedez, Di Mare: "Da lui manipolazione dei fatti, nessuna censura" | Barachini: "Gestione confusa del Primo Maggio"

Continua il confronto "a distanza" fra Viale Mazzini e il rapper, che replica: "Bugie da parte della Rai, se mi faranno causa so come difendermi"

06 Mag 2021 - 12:56

"Si tratta di una polemica basata sulla manipolazione dei fatti, che avrebbe dovuto dimostrare nelle intenzioni dell'autore l'esistenza di una censura che non c'è mai stata". Lo ha dichiarato il direttore di Rai3, Franco Di Mare, in audizione alla Camera sul caso Fedez. Il cantante al Concertone del Primo Maggio aveva accusato la Rai di aver tentato di censurarlo. Il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini: "Gestione confusa dell'evento".

La Rai "è stata crocifissa e condannata prima ancora che Fedez salisse sul palco", ha sottolineato Di Mare. "Possiamo rimediare? Mi auguro di sì, ma il danno è gigantesco. La Rai e Ilaria Capitani si aspettano delle scuse che non arriveranno mai, temo".

"Telefonata montata e manipolata" - La telefonata al centro del caso "viene montata spostando domande e risposte e tagliata, così diventa un'altra cosa, con un tono e un significato completamente diversi", ha proseguito il direttore di Rai3. "Non è la stessa telefonata, il testo pubblicato da Fedez non è neanche un riassunto, è una manipolazione per alterare il senso delle cose. Vorrei anche concedergli la buonafede, ma il giorno dopo lui accusa la Rai, dice che la colpa è della Rai, dice che Ilaria Capitani alla domanda 'allora posso salire sul palco o no?' C'è un silenzio assordante ma non è vero, lei risponde 'assolutamente'. Io non so se l'ha fatto per avere più visibilità, più like o più visualizzazioni, ma non è censura. Che c'entriamo noi con questo? La manipolazione in alcuni Paesi è un reato e forse si configura come tale anche nel nostro quando si diffama una rete e un'intera televisore. Si tratta di un imbroglio".

"Narrazione fondata su un dato corrotto" - "Dopo che la telefonata viene pubblicata sui media - ha affermato ancora Di Mare - Fedez pubblica la versione integrale, non quella di prima, ma aveva ottenuto l'effetto voluto.  E del resto già prima di salire sul palco si era spostato l'asse sulla Rai cattiva che l'aveva censurato, ma non è vero, tutta la narrazione è fondata su un dato corrotto. Intanto i diritti del lavoro spariscono, anche i diritti Lgbt, Ilaria Capitani viene considerata autore della narrazione e questo è infamante. Nessuno si prende il tempo per una verifica più attenta, tutti sono stati vittime di una manipolazione, di una verità aggiustata. Stiamo vivendo "tempi orribili, dove la verità è morta e annientata dalla velocità del web. Tutti dicono 'niente censure io sto con Fedez' ancora prima di conoscere le cose. E' stato un danno gigantesco perché la bugia corre piu' veloce della verità.

Barachini: "Gestione confusa dell'evento" - Sul caso è intervenuto anche il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, affermando che la gestione del concerto del Primo Maggio "è stata complessa e confusa. Un produttore esterno ha parlato di 'uniformarsi al sistema' e si è dovuto scusare l'a.d. della Rai per questo. Ciò rafforza l'idea che le esternalizzazioni di eventi in diretta siano un rischio che il servizio pubblico non può correre".

La replica di Fedez: "Bugie dalla Rai, se mi fanno causa so come difendermi" - Non si è fatta attendere la controreplica di Fedez, che accusa Di Mare di "dire bugie". "Rifarei tutto quello che ho fatto. Io so benissimo di essere un privilegiato e se la Rai mi fa causa ho i modi di difendermi, se la Rai mi bandisce dalle sue reti non mi cambia la vita. Il problema è: un altro artista meno privilegiato al posto mio avrebbe ceduto probabilmente. Lo stesso vale per i dipendenti Rai, che devono scegliere tra libertà di parola e fare mangiare la famiglia. E' giusto questo comportamento per una tv di Stato?".

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