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"Sono curioso di sentire cosa diranno in aula Conte, Di Maio, Toninelli e gli altri ministri che con me condividevano questa linea", ha detto l'ex ministro. Toninelli: "Scarica colpe, non ricordo della mia firma". Conte, sarà sentito il 28 gennaio, alle 10.30, a Palazzo Chigi
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, è a Catania per l'udienza per la richiesta di rinvio a giudizio a suo carico per il caso Gregoretti. "Abbiamo salvato vite e protetto un Paese, quello che non è accaduto dopo perché dopo di me ci sono stati morti annegati", ha detto l'ex ministro. Salvini si è quindi detto "curioso di sentire cosa diranno in aula Conte, Di Maio, Toninelli e gli altri ministri che con me condividevano questa linea". "Agli atti il video in cui il premier Giuseppe Conte parla del governo e del ruolo dell'esecutivo nella decisione sugli sbarchi in Italia di migranti come idea condivisa", ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Salvini.
"Mi dispiace di dovere far perdere tempo a giudici, avvocati, forze dell'ordine in un'aula bunker che solitamente è impiegata per processi di mafia. Io sono un cittadino italiano rispettoso di quello che la giustizia mi chiede per rispondere di quello che avevo promesso agli italiani di fare: bloccare il traffico di esseri umani e il business dell'immigrazione clandestina senza fare male a nessuno”, ha detto Salvini entrando nell'aula bunker di Bicocca.
La vicenda - Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e abuso d'ufficio nell'ambito della vicenda dello sbarco, nel luglio del 2019 quando Salvini era ancora ministro dell'Interno e vice-premier, di 131 migranti che si trovavano a bordo della nave della Guardia costiera "Gregoretti". I migranti furono fatti sbarcare ad Augusta dopo un'attesa di alcuni giorni non prima di aver trovato un accordo tra il governo italiano e l'Ue sulla loro immediata ripartizione. Non sarà sentito in aula, a differenza degli ex ministri Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sarà sentito il prossimo 28 gennaio, alle 10.30, a Palazzo Chigi dal gup di Catania. Salvini, difeso dall'avvocato Giulia Bongiorno, ribadendo piena fiducia nella giustizia, ha sempre respinto con fermezza ogni accusa.
La Procura etnea, guidata da Carmelo Zuccaro, aveva chiesto l'archiviazione del caso; ma per il Tribunale dei ministri, Salvini aveva "consapevolmente" e "illegittimamente privato i migrati della loro libertà personale" in assenza di "ragioni tecniche ostative all'autorizzazione dello sbarco”.
Bongiorno: "Linea governo fu condivisa, video agli atti" - "Il video in cui il premier Giuseppe Conte parla del governo e del ruolo dell'esecutivo nella decisione sugli sbarchi in Italia di migranti come idea condivisa è nella memoria difensiva già depositata agli atti del procedimento". Lo ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini, prima di entrare in aula.
Toninelli: "Interesse del governo per collocamento" - "La linea del Governo era quella di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti. Ma ogni sbarco era un caso a parte". Lo ha detto l'ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo a una domanda dell'avvocato Bongiorno durante l'udienza preliminare.
Toninelli: "Non ricordo della mia firma, è passato del tempo" - "Non ricordo quando fu l'occasione in cui firmai. Come ha ricordato il presidente la seconda firma non ci fu sullo stesso episodio. Non posso avere un ricordo preciso, e' passato del tempo". Così Toninelli durante la sua testimonianza. L'ex ministro ha risposto alla domanda della legale del leader leghista se "ricordasse di avere firmato questo divieto di ingresso di transito e sosta che poi viene annullato dal Tar ricorda? C'è anche la sua firma su su questo episodio, la può riconoscere la sua firma?".
"Salvini uomo forte scarica colpe" - "Per L'assegnazione del porto sicuro a terra c'è un mandato unico al ministro dell'Interno che è il responsabile. Stiamo assistendo invece al tentativo di scaricare sul ministero dei Trasporti responsabilità sue", ha detto Toninelli, dopo la sua testimonianza davanti al gup di Catania.
"Un tentativo - ha aggiunto - realizzato dall'uomo che diceva di difendere i confini italiani, che era l'uomo forte al governo". "Sono le leggi nazionali e internazionali che spiegano che l'assistenza in mare spetta al ministero dei Trasporti, ma l'assegnazione del porto per lo sbarco è responsabilità unica del ministro dell'Interno". "Ho risposto a tutte le domande con chiarezza", ha chiosato Toninelli, che non ha risposto ai quesiti dei giornalisti "perché c'è un procedimento penale in corso".