Tirato in ballo da alcune intercettazioni nell'inchiesta di Potenza, il ministro annuncia un esposto e assicura: "Ho la coscienza a posto e nulla di cui aver paura"
Graziano Delrio respinge le accuse di essere vicino a personalità della 'ndrangheta come è emerso in alcune intercettazioni dell'inchiesta potentina su appalti e petrolio e, in un'intervista a Repubblica, accusa: "A questo punto voglio sapere se davvero pezzi dello Stato tramano contro altri pezzi dello Stato".
Ho letto oggi da articoli di stampa che sono al centro degli interessi di un comitato d’affari che non conosco, da cui...
Pubblicato da Graziano Delrio su Giovedì 7 aprile 2016
"Voglio sapere - spiega il ministro delle Infrastrutture - se davvero un carabiniere ha preparato dei dossier falsi contro un ministro della Repubblica". A questo riguardo, dice, "ho deciso di presentare un esposto alla procura di Roma. Voglio la verità". Secondo articoli di stampa infatti, precisa, "sono al centro degli interessi di un comitato d'affari che non conosco, da cui non ho mai ricevuto pressioni o ricatti".
"Sono interessato a sapere - riprende - se esiste o è esistita un'attività di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata su presupposti totalmente infondati. Attività che considererei molto grave non solo nei miei riguardi, ma anche verso ogni cittadino italiano che possa esser oggetto di tali attenzioni".
Delrio viene tirato in ballo, nell'inchiesta di Potenza, per una telefonata di Valter Pastena al fidanzato della Guidi in cui dice, scrive Repubblica: "I carabinieri sono venuti a portarmi in ufficio un regalo. Usciranno le foto di Delri a Cutro con i mafiosi...". A Cutro, dice, "sono andato da sindaco di Reggio Emilia perché le due città sono gemellate. Ero lì con la fascia tricolore. Ero a una cerimonia. Hanno provato a invischiarmi ma non hanno trovato niente perchè era impossibile trovare qualcosa". Insomma, un complotto. "Voglio sapere se questa attività di dossieraggio è vera o no. Voglio sapere se la gente può fidarsi delle istituzioni". E se "ad attaccarmi è un comitato d'affari, ben per me è un onore". E continua: "Tutti sanno che ho fama di essere un irreprensibile. Appena arrivato al governo, abbiamo nominato Gratteri, magistrato antimafia, alla presidenza della commissione per riscrivere il codice di procedura penale. Sono sempre stato contro la mafia, figuratevi se andavo a Cutro per incontrare i mafiosi".
La seconda accusa: il lobbista Colicchi racconta a Gemelli che il presidente di Confindustria Sicilia avrebbe sponsorizzato al ministro Alberto Cozzo come commissario dell'autorità portuale di Augura. "Lo direi tranquillamente - assicura Delrio. In questi casi si ascolta e si decide. Ma semplicemente, non è avvenuto. Con questo Cozzo ho un carteggio in cui lo stimolo a muoversi. Lì ci sarebbe tanto da fare. Gli ho anche affiancato l'Anticorruzione per evitare problemi. Insomma, io ho la coscienza a posto".