Caso Regeni, i documenti arrivano nelle mani degli inquirenti italiani
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I ministri europei potrebbero decidere di muovere altri passi proprio nel quinto anniversario dall'ultimo sms inviato dal ricercatore friulano ucciso a Il Cairo. L'udienza davanti al gup per i quattro 007 egiziani si svolgerà il 29 aprile
A cinque anni dall'ultimo sms inviato da Giulio Regeni, il caso dell'assassinio del ricercatore friulano sarà discusso nel Consiglio Esteri Ue, che potrebbe decidere di muovere altri passi. La Procura di Roma "tra molte difficoltà ha concluso indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità", ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che chiede ora "piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane".
L'ultimo messaggio - Alle 19:41 del 25 gennaio 2016 Giulio Regeni inviò dall'Egitto il suo ultimo sms. Di lui, poi, non si seppe più nulla fino al 3 febbraio, quando il cadavere, con segni di tortura, fu trovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria. Cinque anni dopo, la verità sull'assassinio del ricercatore friulano è ancora lontana, nonostante il lavoro della magistratura italiana e l'impegno del governo.
Il caso in sede europea - A parlare del caso Regeni in videoconferenza sarà il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "La vicenda di Regeni riguarda tutti, non solo l'Italia", ha scritto Piero Fassino, presidente Commissione Affari esteri della Camera, agli omologhi Ue, chiedendo "di assumere ogni iniziativa parlamentare, sul piano politico e diplomatico, a livello sia bilaterale sia multilaterale", un "impegno per la legalità internazionale e per il rispetto dei diritti umani".
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Gup: udienza per i quattro 007 egiziani il 29 aprile - E' fissata al 29 aprile l'udienza preliminare davanti al gup di Roma Pier Luigi Balestrieri per i quattro agenti dei servizi segreti accusati del sequestro, delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni. Il 20 gennaio è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per gli 007 Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Nei loro confronti le accuse mosse dal procuratore Michele Prestipino e dal sostituto Sergio Colaiocco variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali. Un processo che l'Egitto ritiene immotivato e basato su "conclusioni illogiche".
Mattarella: "Vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio" - "Sono trascorsi cinque anni da quando un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell'animo di tutti gli italiani", ha sottolineato Mattarella. "In questo giorno di memoria desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità".
"Presto il processo" - Le "gravi responsabilità" accertate dalla Procura di Roma "saranno presto sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli", ha aggiunto il Capo dello Stato. "In questo doloroso anniversario rinnovo l'auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell'Ue. Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dall'intera opinione pubblica europea".