Il candidato sindaco emulo di Cetto La Qualunque riempie la piazza soprattutto di giovani: più che un discorso elettorale sembra uno spettacolo teatrale, recitato rigorosamente in dialetto
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A guardarlo non sembra reale, e anche se ormai il suo soprannome è più che collaudato, davvero non ci si crede. Gerardo Bevilacqua, il candidato a sindaco di Cerignola emulo di Cetto La Qualunque, trasforma il suo comizio elettorale in uno show. E a vedere il bagno di folla di giovedì scorso in piazza Duomo, con centinaia di persone venute apposta per assistere alla sua performance, non ci sono dubbi sul fatto che funzioni. Il vulcanico candidato di "Voci Nuove" arringa il suo pubblico: "Ladri!", "Delinquenti!", "Vigliacchi!", "Vergogna!". Inizia così, tra applausi e cori, e continua sullo stesso tenore: tutto urlato, tutto rigorosamente in dialetto cerignolano. Parla della povera gente, delle tasse al popolo, dei politici corrotti da mandare a casa...Poi cita Padre Pio, e se ne va: "Viva Cerignola", urla a squarcia gola scendendo dal palco, "Vi voglio bene". La gente è in visibilio.